The Walking Dead 05X08: "Coda" (USA, 2014)
con le mani in pasta di Scott Gimple e Robert Kirkman
puntata diretta da Ernest R. Dickerson
con Andrew Lincoln, Norman Reedus, Steven Yeun, Lauren Cohan, Michael Cudlitz e un po' di altra gente
Nel chiudere una stagione televisiva (o la metà iniziale della stessa) è più importante centrare i momenti conclusivi, magari con un bel cliffhanger, o l'episodio nella sua interezza? Mh, no, è una domanda cretina, ovvio che è meglio avere una puntata valida per intero, finale compreso. Mettiamola diversamente: se da una parte hai una puntata molto riuscita ma con un finale che non fa il botto e dall'altra hai il finale potente in coda a una puntata moscia, cosa scegli? Non si può avere tutto, non esageriamo, via, che pretese. Probabilmente il finale d'impatto, per come funziona la serialità in TV (Netflix permettendo) è ancora preferibile su ogni cosa, perché di fondo è quel che ti rimane dentro e ti lascia a macerare per settimane, o mesi, in attesa che si ricominci. Ciò non toglie che, diciamocelo, quegli ultimi secondi con le reazioni a quanto avvenuto, davvero efficaci e ben realizzati, fanno un po' fatica a cancellare la sensazione di aver visto una puntata non poi così riuscita.
Anzi, a voler ben vedere, proprio il fatto che quell'esplosione di dolore di Daryl e il passaggio da rassegnazione a improvvisa speranza e poi a disperazione di Maggie, tutto sommato, funzionino bene è simbolo estremo di una puntata concepita maluccio. Oltre del fatto che, se vogliamo, Ernest R. Dickerson si conferma uno fra i migliori registi a disposizione di The Walking Dead, capace di tirar fuori il sangue dalle rape e spremere momenti efficaci anche da sceneggiature discutibili. Quel momento che chiude tutto, in cui non solo i due "principali", ma un po' tutti i personaggi coinvolti riescono a comunicare sensazioni forti quasi solo con lo sguardo e con il corpo, funziona. Funziona perché ben realizzato e perché, di fondo, capitalizza sulla costruzione dei personaggi svolta fino a qui, oltre che sul lavoro tutto somatto solido fatto per rendere Beth un personaggio a cui affezionarsi. E se funziona nonostante arrivi al termine di una puntata piuttosto moscia e di una morte francamente cretina, beh, forse è segno del fatto che si è un po' sprecata un'occasione in cui bastava poco per fare molto di meglio.
Per altro la puntata, oltre a trovare una conclusione nonostante tutto efficace, era cominciata pure in modo promettente, con quella sequenza che ribadisce lo status da neo badass di Rick, liquidando in un attimo il cliffhanger di una settimana fa e continuando con il nuovo - per me molto divertente - trend di recuperare bei momenti del fumetto rielaborandoli in maniera diversa. Poi, però, è partita una tarantella che alternava passaggi tutto sommato anche abbastanza riusciti ad altri che davvero ti fanno chiedere se non sarebbe stato meglio riassumere queste ultime due puntate in una sola. Aggiungiamoci Gabriel ormai chiaro candidato a erede di Lori/Andrea nel ruolo di "Macheccazzofai?" e insomma, sarà che l'ho guardata in piena digestione (ma lo faccio tutte le settimane), sarà che da una puntata conclusiva, specie dopo essermi sorbito la classica "penultima" un po' moscia, mi aspetto qualcosa di meglio, sarà quel che sarà, faccio fatica a non notare un grosso "meh" che mi fluttua sopra alla testa.
Totomorti random: la stagione si concluderà con Sasha uccisa a mazzate sulla fronte.
1 commenti:
Puntata moscia, concordo. E finale col botto pero' davvero TROPPO TROPPO TROPPO cretino. Cioe' non c'ha veramente senso. Concordo anche con quanto avete detto nel podcast, veramente una cazzata il modo in cui hanno fatto morire Beth. Ad ogni modo, erano stati bravi a fartela empatizzare affinchè questa morte improvvisa risultasse sentita, pero' il modo in cui e' arrivata, e' davvero 'na minchiata colossale.
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