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6.4.06

Il signore delle mosche


Lord of the Flies (UK, 1954)
di William Golding

"L'uomo produce il male come le api producono il miele."

Parlare di un classico della letteratura, per di più scritto da uno a cui poi han dato il Nobel, beh, mette un po' in imbarazzo. Francamente, non credo di possedere strumenti critici adeguati e, più in generale, fatico ad andare oltre il livello di lettura maggiormente "terra terra". Intendiamoci, che Il signore delle mosche sia un libro della madonna me ne accorgo pure io. Anzi, diciamola tutta: entra ufficialmente nel Club del libro di giopep, lo metto pure fra i preferiti nel profilo qui su Blogger. Però, che posso dire di più?

Posso dire che è un ritratto agghiacciante della natura umana. William Golding non aveva proprio una grande opionione di noi bipedi, e non è che gli si possa dare troppo torto. E allora ci racconta questo gruppo di ragazzini e bambini, che si ritrovano soli e abbandonati su un'isola deserta. E la loro avventura rispecchia per filo e per segno il ciclico imbastardimento della razza umana.

Inizialmente i ragazzi più grandi cercano di organizzarsi, formano una struttura gerarchica, si assegnano compiti necessari per assicurarsi la sopravvivenza e per cercare una via di salvezza. Tentano, insomma, di gestire la situazione, pensando fra l'altro anche a stare dietro ai bimbi più piccoli. Poi, però, qualcosa va storto. Per la precisione, la natura umana.

E piano piano tutto va a catafascio, si creano rivalità fra i capetti, ognuno inizia a perseguire i suoi interessi, le responsabilità vanno a farsi benedire e inevitabilmente scoppia la violenza, che potrà essere arrestata solo da un intervento esterno. Il signore delle mosche, comunque, oltre ad avere questo simpatico, ottimista e svolazzante sottotesto, è soprattutto un libro scritto mostruosamente bene. Scorrevole, appassionante e credibile nel modo in cui tratteggia i vari personaggi e concatena gli eventi. Una roba davvero agghiacciante, insomma.

8 commenti:

Non pensavo ti lanciassi pure in sto genere di letture... :*

Bello, eh? :)

Magari prova Celine - Viaggio al Termine della Notte, se sei in mood "letteratura pesa".

ROTFL, ma va a cagare, va.
E in che genere di letture pensavi mi lanciassi, invece?

Letture di Lansdale?
eh eh eh

HAhahaha, vabbé, ma che discorsi, adesso non è che siccome di recente mi sono appassionato a una roba, allora nella vita leggo solo quello.
Francamente, mi sembra di affrontare la lettura di libri più o meno come qualsiasi altra "cosa" (cinema, videogiochi, fumetti... ): va bene tutto, senza limiti di genere o target.

E comunque, seppur in pieno trip Lansdale, mi sembra di aver letto anche altro, negli ultimi mesi.
:P

ahhaahahaha su su!
niente code di paglia ;)

Hahahahaha, minchia, che palle, no, dai i flammini da Vit lasciali sul Vit.
Non ci sono code di paglia, tranquillo, c'è solo la mia solita voglia di mettere i puntini sulle i.
Al limite mi sembra di intravedere in te un po' di voglia di rompere i coglioni, ma posso sbagliarmi. ;)

ahahahahahah non ti sbagli ;)

Ciao Giopep
Finalmente le nostre parallele si intersecano e posso commentare con cognizione di causa. Sì perché il Signore Delle Mosche l'ho letto anch'io (al contrario della maggior parte della roba che usi recensire ottimamente).
E' bello, immaginifico e spietato, e si presta a citazioni paradigmatiche in ogni occasione. Piccoli inselvatichiti sonnecchiano in noi, in qualcuno spadroneggiano.
Golding me lo ricordano Coetzee (più impalpabile) e la Kristof (più marcia! te lo consiglio (parolaccia)). Ma non chiedetemi di più, ho solo copiato i consigli di Amazon.

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