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27.8.06

Italia vs Lituania - 68 a 71


"Devo chiedere scusa al coach e ai compagni per gli errori che ho commesso nel finale della partita contro la Lituania, ma in generale per un Mondiale che per me è stato un disastro. Prima del girone di Sapporo avevo detto che avrei continuato finché il fisico me l’avesse consentito. In questi giorni mi sono accorto che disputare sei partite in otto giorni è diventato un po’ troppo. Dopo un buon inizio contro la Cina ho cercato di stare tranquillo, anche se il tiro non andava; ho cercato di stare nel sistema di gioco, anche senza prendere le mie solite responsabilità, ma sentivo che le gambe non andavano più e sono andato giù anche con la testa. Adesso non so cosa fare: ne parleremo più avanti, vedremo come andrà la seconda stagione a Barcellona. Sono troppo triste per aver rotto il sogno dei nuovi azzurri e di tante persone che ci seguivano dall’Italia. Ora non so, piano piano vedrò cosa fare".

Dal 1998 a oggi, nelle varie competizioni internazionali abbiamo incrociato le armi con la Lituania più di una volta. Ai Mondiali del '98 e alle Olimpiadi del 2000 e del 2004 furono tre vittorie, mentre agli Europei del 1999 venimmo sconfitti da un Sabonis in gran spolvero. Quattro incontri, tutti affrontati da netti sfavoriti, tre vittorie (una delle quali ci ha portati all'argento olimpico) e una sconfitta ininfluente in un torneo che abbiamo poi finito per vincere. Insomma, incontrare la Lituania è una figata. O, meglio, era una figata, dato che questa volta è finita male. E pensare che per la prima volta i favori del pronostico ce li avevamo noi!

Impauriti dalla famigerata precisione al tiro degli azzurri, i Lituani scelgono fin dall'inizio di asfissiare i nostri esterni a costo di scoprirsi sotto canestro e ne approfittano così Rocca, Gigli e Marconato per giocare probabilmente le loro migliori prestazioni nel torneo. Soprattutto Gigli, poi, trova fiducia e si rivela ottimo anche in difesa, bravo anche a tenere i piccoli sui cambi. Il problema è che sulla distanza non riusciamo a fare a meno del tiro da fuori, troppo marchiato a fuoco nel nostro DNA, e l'assenza dal campo di Belinelli e dal Mondiale di Basile pesa parecchio.

Proprio Belinelli, ricercato numero uno per la difesa avversaria, patisce la pressione e parte malissimo, sbagliando molto e accomodandosi in panchina per tre falli commessi in un amen. Sopperisce in parte ai problemi il solito commovente Di Bella, che, oltre ad andare regolarmente dentro come un coltello caldo in un panetto di burro, trova anche un paio di belle triple dalla distanza, favorite dalla "zona estrema" avversaria. Bravo anche Pecile, che vede il campo solo otto minuti per far tirare il fiato ad altri ma, diversamente che in altre partite, riesce a non farli rimpiangere, segnando fra l'altro anche una bella tripla.

Basile si vede solo in difesa, dove onestamente dà una grossa mano, ma i suoi errori in attacco fanno malissimo e una mano la danno agli avversari. Meglio Mordente, decisivo in difesa (il parzialone lituano arriva quando lui è in panchina a tirare il fiato) ma anche importante in avanti, con una sua clamorosa giocata che lancia la rimonta azzurra. La vera delusione, purtroppo, è Soragna, splendido nelle prime cinque partite, del tutto assente oggi, su entrambi i lati del campo.

Il match, comunque, viaggia in sostanziale parità per tre periodi di gioco, ma all'inizio dell'ultimo quarto Macjiauskas va in berserk e spezza in due il risultato, conducendo i lituani addirittura al più dieci. Basile sbaglia un'altra tripla, Soragna è un cadavere, Belinelli non ingrana, Mancinelli non vede il campo... sembra francamente finita. Ma gli azzurri per un attimo ritrovano la loro forza agonistica e si tirano fuori dal baratro con le unghie: prima Mordente va a segno con un gioco da quattro punti (forse anche un po' regalato dagli arbitri, il tiro mi è parso da due), poi arrivano due punti di Di Bella su palla rubata e infine Belinelli resuscita e mette a segno una tripla allucinante, liberandosi del suo marcatore come se fosse un fastidioso insetto.

Ed è a quel punto che comincia l'incredibile tarantella - lunga un minuto e mezzo solo sul cronometro - dei lituani che fanno di tutto per perdere e degli italiani che fanno di tutto per non vincere. Prima va in lunetta Rocca, che vabbé, ovviamente fa 0 su 2, ma non troppo meglio fa Gustas, con 1 su 2. Rimbalzo di Gigli, palla a Belinelli e altro canestro da fantascienza, questa volta da due punti. Dalla successiva tripla sbagliata di Macijauskas nasce un contropiede, che però Di Bella spreca mandando, di fretta e incoscienza, la palla direttamente in tribuna.

Ma ancora i lituani commettono un'altro errore e perdono palla, per poi fare fallo su Belinelli: abbiamo i liberi del pareggio, ma il giovane talento da San Giovanni in Persiceto mette solo il secondo. E si comincia col fallo sistematico: Kleiza sbaglia entrambi i liberi, ma ci facciamo fregare il rimbalzo da Songaila, sul quale si fa subito fallo. Panico: Songaila di norma tira benissimo dalla lunetta e in partita, fino a questo punto, ha fatto 8 su 8. Ovviamente li sbaglia entrambi.

Ma, come detto, se loro fanno di tutto per perdere, noi facciamo di tutto per non vincere: ancora una volta il rimbalzo è lituano, questa volta con tanto di canestro del +3. La rimessa è per Belinelli, che subisce fallo a centrocampo con le spalle rivolte a canestro e quattro secondi sul cronometro: l'avrebbe messa, da tre? Bella domanda, senza risposta. Belinelli sbaglia il primo libero e allora via di errore volontario sul secondo, con Marconato che getta il rimbalzo lungo nelle mani di Basile, che butta per aria il pallone mentre subisce fallo da Macijauskas, dietro la linea dei tre punti.

Roba da pazzi, abbiamo i tre liberi del pari, nelle mani del capitano, dell'eroe della semifinale di Atene 2004 proprio contro la Lituania, di un giocatore che, però, dopo un grande esordio con la Cina non ha più combinato nulla. Se gli dei del basket fossero dalla nostra, farebbe 3 su 3 e andremmo a vincere ai supplementari. E invece non ne mette neanche uno, anche se ovviamente, sbagliato il primo, gli altri non contano. E il Mondiale dell'Italia si chiude così, nelle lacrime di Di Bella, Basile e degli altri.

Una partita allucinante, che ho guardato per tre quarti con attenzione, trasporto, tifo, ma anche con la morte addosso derivante dall'aver dormito due ore. E poi, improvvisamente, la scossa di adrenalina e un ultimo periodo vissuto in preda all'angoscia, letteralmente con le lacrime agli occhi per la tensione. E un finale in cui l'ho data per persa almeno cinque volte, per poi illudermi in altrettante occasioni che ce la potessimo ancora fare.

Spiace tremendamente uscire così, da polli, buttando via una partita che potevamo vincere. E hai voglia a dire che abbiamo centrato l'obiettivo di fare esperienza e onorare l'impegno, perché un conto sarebbe stato essere seppelliti da Pau Gasol ai quarti di finale, ma una sconfitta strappalacrime come questa è mortale.

Spiace per Belinelli, che è stato fantastico nel rimetterci in piedi, ma ha giustamente pagato la tensione quando si è ritrovato ventenne, all'esordio in nazionale, col compito di tirare i liberi decisivi in un ottavo di finale tanto tirato. Spiace per le lacrime di un fantastico Di Bella e spiace per Basile, che una tristezza del genere non se la merita.

Ma torneremo, più forti di prima, con questo gruppo, chi più chi meno, e con Bargnani a guidare la truppa di tutti gli altri giovani in arrivo, a partire da Datome e Gallinari. E spaccheremo svariati culi.

2 commenti:

Gia', spiace davvero per Basile. Purtroppo si percepiva quasi fisicamente la difficolta' che aveva. Hai voglia a consolarlo e consolarsi dicendo che lo sport prende e da', e che la Lituania battuta nel 2004 ora viene ricompensata quando e' molto meno forte.

Almeno le premesse per fare molto bene con il nuovo gruppo ci sono davvero tutte: Europa aspettaci!

Appro, sai se la Rai dara' qualche altra partita ora che non c'e' l'Italia o e' vana speranza?

Francamente dubito che la Rai trasmetta qualcosa: al termine di Italia Lituania i saluti erano da smobilitazione.
Tocca beccare gli stream in rete...

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