The Crazies (USA, 2010)
di Breck Eisner
con Timothy Olyphant, Radha Mitchell, Joe Anderson, Danielle Panabaker
Non ho mai visto (o non ricordo di aver mai visto, che poi fa lo stesso) l'originale di George Romero, quindi mi interessa ancora meno del solito interrogarmi su quanto questo remake lo rispetti nello spirito, nella trama, nelle idee, nelle citazioni piene d'amore. Preso da curiosità, ho appena dato una letta alla scheda su Wikipedia e ho scoperto che, da bravo horroretto dei primi anni '70, era molto più violento, stronzo, pessimista, senza speranza e "muoiono tutti e comunque chi si salva non fa una gran bella fine" rispetto al remake. Non che avessi molti dubbi al riguardo, però così me li sono tolti, e mi sono fra l'altro anche sputtanato qualsiasi possibile sorpresa potesse darmi l'originale se mai lo guarderò. Ma tanto non lo guarderò mai. E comunque lasciamo perdere che mi sono incartato.
Dicevamo. Com'è, questo film, senza aver mai visto l'originale? Beh, è un sorprendentemente solido horroretto dei nostri tempi. Pulito, semplice, diretto, non si perde in troppe chiacchiere, non ci pensa manco per sbaglio a buttare nel mucchio il sottotesto politico che sicuramente l'originale di Romero ha (in realtà non lo so, ma visto il soggetto e visto che stiamo parlando di Romero, beh, lo darei per scontato). Ha un inizio di gran bell'impatto, un ritmo che non ti molla mai, un protagonista - Timothy Olyphant - che ha un po' la faccia da bambino scemo imbronciato ma gira e rigira finisce per piacermi in qualsiasi cosa faccia, non gioca più di tanto sui BUH improvvisi facili facili e alla fin fine diverte in maniera liscia e ben fatta per tutti i suoi centouno minuti.
Insomma, di sicuro, se ti piace il genere, non ti penti di averlo guardato. Certo, poi magari ci si può anche interrogare sulla sua mancanza di ambizioni, sul suo limitarsi a fare solo il compitino preciso e nulla più. Però, oh, non dev'essere poi così facile farlo bene, il compitino, se la maggior parte degli horror recenti che hanno provato a fare la stessa cosa hanno finito per fare completamente schifo. Da guardare sul laptop durante un viaggio in treno va più che bene, dai, specie se vuoi darti una botta d'ottimismo la sera in cui stai tornando a Milano dopo due giorni al mare. Anche se al posto di Joe Anderson ci avrei visto bene Norman Reedus con una balestra. Ma non si può avere tutto.
Il film l'ho visto in lingua originale, ma insomma, non è che urla e schiamazzi cambino molto. Però l'audio in presa diretta fa sempre una bella scena, quando c'è da creare atmosfera. Il titolo italiano è assurdo, però in fondo è lo stesso del film originale, quindi che gli vuoi dire? Fra l'altro chi s'è inventato 'sto titolo è un genio. "Come lo intitoliamo?" "Che ne dite di una descrizione del finale?" "Grande!"
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