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10.10.13

Agents of S.H.I.E.L.D. 01X03: “La risorsa”


Agents of S.H.I.E.L.D. 01X03: "The Asset" (USA, 2013)
creato da Joss Whedon, Jed Whedon, Maurissa Tancharoen
episodio diretto da Milan Cheylov
con Clark Gregg, Brett Dalton, Chloe Bennet, Iain De Caestecker, Elizabeth Henstridge

La scorsa settimana chiacchieravo del fatto che, nel seguire una serie televisiva e magari anche nello scriverne, a un certo punto bisogna cominciare a dare per scontate alcune cose, a prenderle come dati di fatto e farsene una ragione. Agents of S.H.I.E.L.D. è una specie di bizzarro ibrido whedoniano che mescola serio e faceto, dramma e scemenze, scambi fra personaggi che hanno sempre la battuta pronta e momenti più introspettivi, il tutto strizzando l'occhio ai geek con rimandi a catinelle e inserendosi in una continuity sempre più corposa legata all'universo cinematografico Marvel. Ed è anche una serie che racconta un mondo di supereroi con un budget da televisione e una messa in scena per forza di cose povera rispetto a quella cui il cinema ci ha abituato. Ce ne siamo fatti tutti una ragione? Bene, proseguiamo.

Questa settimana, mentre guardavo il terzo episodio, mi sono trovato a pensare che forse c'è un altro aspetto che sarebbe il caso di accettare: Agents of S.H.I.E.L.D. non è niente di speciale. Magari un giorno ingranerà, o magari un giorno accetterò addirittura il fatto che si tratti di una serie mediocre, ma per il momento siamo in quella zona lì, la zona di una cosa che non è niente di speciale e che, diciamocelo, se non fosse il telefilm della Marvel avrei abbandonato dopo l'episodio pilota. Dopodiché, intendiamoci, gli spunti ci sono, l'idea delle persone (quasi) normali alle prese con l'impossibile ha dei possibili ottimi sviluppi, il mistero dell'agente Coulson continua a spingere con forza sempre nella stessa direzione dal gran potenziale (muscle memory, certo) e i personaggi sono dei sagomati di cartone talmente vuoti che possono solo crescere, però... però.

Però il problema è che manca il mordente. Per dire, questo terzo episodio, si apre con un bel prologo d'impatto, potente e anche ben supportato dagli effetti speciali (in generale, tolti magari gli imbarazzanti esterni con fondale bianco, l'estetica della puntata è forse meno pezzente del solito) e ha tutta una parte conclusiva con qualche idea simpatica tanto nel setup quanto negli sviluppi, però... però. Però Ward è un buco di carisma talmente grande che spesso pure chi gli sta attorno inciampa, ci finisce dentro e scompare (e non basta raccontare due scemenze sul fratello per cambiare la situazione). Però gli antagonisti continuano ad essere poco interessanti, questa settimana con l'aggravante che ci siamo trovati di fronte al Nathan Fillion del discount. Però – e alla fine il problema è soprattutto questo – quando non ci sono in ballo cose che saltano per aria, tende un po' ad ammosciarsi tutto e la narrazione procede in maniera stanca, pur regalando qualche sussulto qua e là (magari coi dialoghi fra Coulson e May). Poi, certo, si lascia guardare, a tratti ci si diverte e ci siamo pure goduti le origini segrete di un nemico storico dei Vendicatori, ma, insomma, siam sempre lì: se non fosse un telefilm che può permettersi di raccontarti le origini segrete di un nemico storico dei Vendicatori, continuerei a guardarlo?

Fra l'altro domenica ricomincia The Walking Dead, a proposito di serie TV ispirate a fumetti con esiti a dir poco polarizzanti.

5 commenti:

ti consiglio hannibal invece di questa cagatina

Zombie!
Zombie che cadono dal cielo!!
Ommaigod!! ç__________ç

Non ho riconosciuto chi dovrebbe essere questo "nemico storico" dei vendicatori!

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