Angel - Season 1 (USA, 1999/2000)
creato da Joss Whedon e David Greenwalt
con David Boreanaz, Charisma Carpenter, Alexis Denisof, Glenn Quinn
Se la quarta stagione di Buffy l'ammazzavampiri era quella della maturità, Angel prova ad essere maturo fin dall'esordio. E anche qui la cosa vale tanto sul piano produttivo quanto su quello contenutistico. Da un lato c'è una produzione che si concede di investire parecchio fin da subito, fra esterni, riprese in location ed elaborate scene d'azione a bordo di automobili che s'inseguono per le strade di Los Angeles (ma per il 16:9 bisogna attendere l'anno successivo). Dall'altro c'è una serie che, pur senza rinunciare al gusto per il fantastico, per il prendersi continuamente in giro, per i toni a volte bambineschi e alla fin fine per il trash, racconta del mondo adulto e dei problemi che lo popolano e lo fa con un tono molto più cupo, drammatico, sfiorando a volte tinte horror ben più spinte.
Tutto ha un taglio diverso, tanto nell'estetica quanto nello spirito che muove personaggi e dialoghi e la cosa influenza l'universo whedoniano a ogni livello, al punto che anche i personaggi presi in prestito da Buffy ne escono trasformati. Cordelia e Wesley si presentano come i due cretini che erano dall'altra parte, ma pian piano iniziano a cambiare e, pur conservando i loro toni scemotti sottopelle, maturano sempre più verso una caratterizzazione adulta. Arriva Faith e improvvisamente i suoi drammi esistenziali si fanno tragedia completa. Si manifesta Buffy e lo fa indossando abiti da signora, presi da un guardaroba che non ha nulla a che vedere con ciò che normalmente indossa a casa sua. E ovviamente Angel, pur tirando ogni tanto fuori un animo da idiota completo, va a nozze con tutto questo e si dedica alla sua pratica da vampiro depresso e dannato che si strugge in cantina.
Poi, certo, come detto rimane l'autoironia di fondo e la serie stessa, coi suoi autori, è la prima a prendere per il culo il dramma spinto in cui si crogiola, ma la differenza di tono rispetto a una comunque pure lei sempre più melodrammatica mamma Buffy è evidente. E d'altra parte il tema principale di Angel è quello della redenzione, intrinsecamente legato al suo protagonista, ma usato come filo rosso che va a unire le azioni di praticamente tutti i personaggi principali, compreso un Doyle le cui vicende potevano forse essere trattate meglio, ma riescono comunque a chiudersi col botto, per altro proponendo la versione estesa di una "mossa" che Whedon aveva già usato nella prima stagione di Buffy. E poi - inevitabile - c'è il metaforone, l'utilizzo di mostri, demoni e schifezze assortite per raccontare del diverso, di razzismo e intolleranza, che diventerà sempre più forte nelle stagioni a venire.
In tutto questo, come spesso accade nelle prime stagioni, a mancare è un arco narrativo solido e appassionante, capace di accompagnare degnamente dall'inizio alla fine. C'è più un buttare nel mucchio idee, sperimentare coi personaggi e preparare le pedine per quel che verrà eventualmente dopo, con tanto di cliffhanger a fine stagione, quello sì di grande effetto. La stessa - bella - idea di sfruttare come antagonista non tanto un singolo personaggio, quanto lo studio di avvocati cattivissimi e pure loro metaforoni spinti, fa sentire la mancanza di un cattivo meglio definito cui affezionarsi. In compenso funzionano molto bene parecchie singole puntate, con picchi particolarmente alti sui crossover con Buffy (splendido l'iper-melodramma di I Will Remember You, ma ottimo anche il ritorno di Faith) e pure in diversi riuscitissimi episodi autoconclusivi come I've Got You Under My Skin e The Prodigal. E insomma, per essere una prima stagione, con tutti i suoi tonfi e i suoi brutti episodi che, per carità, non mancano, poteva andare decisamente peggio. Ma d'altra parte, di fondo, non era una prima stagione.
Ho guardato la prima stagione di Angel tanti anni fa, in una galassia lontana lontana, e poi l'ho riguardata l'anno scorso. In entrambi i casi, l'operazione è stata condotta grazie al cofano DVD britannico, con visione in lingua originale e godimento del meta-linguaggio nerd che caratterizza l'opera whedoniana. Ne ho scritto solo adesso perché sto (ri)guardando la quinta stagione di Buffy e la seconda di Angel e m'è venuto in mente che questo post stava nelle bozze tutto vuoto, solo e abbandonato. E mi dispiaceva.
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