Agents of S.H.I.E.L.D. 01X04: "Eye Spy" (USA, 2013)
creato da Joss Whedon, Jed Whedon, Maurissa Tancharoen
episodio diretto da Roxann Dawson
con Clark Gregg, Brett Dalton, Chloe Bennet, Iain De Caestecker, Elizabeth Henstridge
Attenzione, colpo di scena: il quarto episodio di Agents of S.H.I.E.L.D. è il primo che mi convince più o meno fino in fondo. Nulla per cui strapparsi i capelli, correre in strada urlando e mettersi a ribaltare le macchine dalla gioia, però è una puntata che, oltre a lasciarsi guardare, mi ha addirittura abbastanza appassionato e non mi ha lasciato alla fine addosso una sensazione di "Sì, OK, però andiamo al dunque". Addirittura Ward, per brevissimi tratti, è sembrato poter manifestare un minimo di carisma e i suoi scambi con Skye non mi hanno fatto venire il latte alle ginocchia. Ma soprattutto l'episodio ha ritmo. Che magari può sembrare una cosa scontata, per una serie almeno in parte incentrata sull'azione, ma secondo me tutte le precedenti puntate - compreso il pilota, che ho apprezzato meno rispetto a quella che sembra essere "l'opinione pubblica" - pativano gravemente di carenza dello stesso. Qua, invece, le cose procedono con un minimo di trasporto, c'è una regia un po' più dinamica del solito, la scena d'apertura è abbastanza d'effetto e tutta la parte conclusiva, per quanto non esattamente strabordante di colpi di scena imprevedibili, funziona a modino e ha pure un paio di gag simpatiche.
Dopodiché rimangono i problemi (o supposti tali) della serie, a cominciare dal fatto che può risultare un po' bizzarro seguire le avventure dei cazzutissimi agenti dello S.H.I.E.L.D. che sono una banda di ragazzini scemotti e un po' incapaci. Io in realtà non lo trovo particolarmente incoerente con l'universo cinematografico Marvel, caratterizzato fin dall'inizio come tutto un tripudio di scemate colorate e autoironiche, a maggior ragione se consideriamo che si tratta del team guidato da Phil Coulson, uno che cammina come se avesse un aspirapolvere infilato dove non batte il sole e che nelle sue apparizioni cinematografiche è sempre stato lo scemo del villaggio. Ma, ehi, capisco possa dar fastidio.
Più che altro, però, quel che serve è che la serie prenda un po' il volo, smetta di concentrarsi solo sulla struttura da caso della settimana e inizi a unire i puntini dei vari indizi sparsi in giro, fra organizzazioni segrete antagoniste e 'sta storia di che cacchio è successo a Coulson con cui ce la menano dal pilota. Probabilmente bisognerà avere un po' di pazienza, perché ho idea che, in termini di ambizione del racconto, si sia andati anche un po' a spanne in attesa di sapere se e quanto sarebbe durata la stagione (in questo mi ricorda un po' la prima annata di The Good Wife, alla faccia dei paragoni arditi). Ce l'avremo, la pazienza? Io sì, sono una persona paziente. Ma gli altri? Boh.
Comunque è affascinante leggere le recensioni in giro per l'internet e vedere che su ogni singolo elemento di ogni singolo episodio ci sono opinioni completamente opposte. Non capisco se sia un buon segno, ma è affascinante. O forse divertente? Boh, qualcosa del genere.
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