Wrong (USA, 2012)
di Quentin Dupieux
con Jack Plotnick, Todd Giebenhain, Eric Judor, William Fichtner
Nella carriera di Quentin Dupieux spiccano, a oggi, due accadimenti in particolare. Ha diretto le pubblicità e il videoclip con protagonista Flat Eric, il pupazzo giallo della Levi's che ci ha tormentati per qualche tempo verso la fine dello scorso millennio, e, tre anni fa, ha curato sceneggiatura, montaggio, musiche, fotografia e catering per Rubber. Quest'ultimo, forse, se lo ricorda meno gente, comunque si tratta del film che ha per protagonista uno pneumatico di nome Robert, dotato di poteri mentali, che se ne va in giro a far esplodere le teste della gente. E diciamocelo, uno, di fronte a una descrizione del genere, s'aspetterebbe una bella cacatona trash con cui farsi quattro risate da sbronzi fra amici. Invece, Rubber è un film intellettuale e raffinato, tutto metaforoni e metacinema. Per cui, insomma, l'emblema del film che lo guardi e ci rimani un po' male. Cosa aspettarsi dalla sua opera successiva?
Questo, per esempio.
Secondo la trama di Wrong riportata su IMDB, il protagonista Dolph Springer si sveglia una mattina e scopre che il suo cane Paul, unico grande amore della sua vita, è sparito. E quindi Dolph va alla ricerca di Paul per rimettere in sesto la propria vita, ma nel farlo si trova a cambiare radicalmente le vite del prossimo suo e a rischiare di perdere la propria sanità mentale. Che è un po' come descrivere Rubber dicendo che c'è un copertone che va in giro ad ammazzare la gente: tende ad essere ingannevole. Il problema è che, allo stesso tempo, quel riassunto è perfetto, perché è indiscutibile: il film racconta di questo tizio a cui è sparito il cane e del suo tentativo di recuperarlo. Ce la farà? Non ce la farà? Ce ne fregherà mai qualcosa dall'inizio alla fine del film?
Ecco, il fatto che il sottoscritto, come noto persona che si commuove come un cetriolo appena gli mostrano un qualsiasi genere di animale in difficoltà, abbia guardato Wrong fregandosene completamente del destino del cane, forse, è indice quanto Paul sia importante nella logica del film. Ammesso che ci sia una logica, nel film. La storiellina alla base di Wrong è fondamentalmente una scusa per mettere in fila tutta una serie di sketch completamente assurdi, incentrati sul fatto che Dolph è un uomo bizzarro in un mondo bizzarro, pieno di accadimenti bizzarri e situazioni bizzarre. All'inizio, fra l'altro, Dupieux ci tiene anche a sottolinearlo, il fatto che è tutto bizzarro, piazzando un suono tutto strano, una specie di BRUONG, ogni volta che si verifica qualcosa di bizzarro. E del resto BRUONG suona un po' come Wrong. Wink wink.
Immagino si possa apprezzare o meno Wrong a seconda di quanto ci si trovi in sintonia con la poetica e l'umorismo di Dupieux. Io qualche risata me la sono fatta e in generale non posso dire di essermi annoiato, nonostante il ritmo letargico. Ma io, per qualche motivo, non mi annoio facilmente, coi film dal ritmo letargico. Più che altro, il fatto è che se realizzi un film buttandoci dentro tutte le idee più stupide e surreali che ti vengono in mente, così, alla rinfusa, è inevitabile: qualcosa di buono, nel mucchio, lo azzecchi per forza, così come è facile che almeno una gag riuscita per ogni singolo spettatore ci sia. Se poi ci aggiungi William Fichtner che fa lo scemo nei panni dello psicologo dei cani orientale coi tratti somatici occidentali ma che parla con accento da orientale, beh, hai svoltato.
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