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3.11.11

Grand Theft Auto V e il suo trailer



Il mio rapporto con Grand Theft Auto è sempre stato un po' conflittuale, diciamo. All'epoca giocai il primissimo episodio in 2D e, pur riconoscendone i limiti, lo trovai una roba smodatamente divertente, oltre che animata da uno spirito di libertà, di "fai un po' quel che ti pare", che già allora si stava facendo piuttosto raro. Mi persi per strada il seguito e la divagazione londinese, ma mi ritrovai sparato in faccia il terzo episodio da recensire ai bei tempi di PSM. Terzo episodio a cui diedi un voto sicuramente non adeguato all'importanza storica che quel gioco ha poi finito per avere, ma del quale resto ancora convinto in relazione alla qualità vera e propria del gioco stesso. Voto che ovviamente non ricordo, ma probabilmente era un 4 (su scala da uno a cinque, eh!).

A questo punto ci starebbe bene un bell'amarcord relativo a tutte le discussioni sulla portata innovativa di GTA III, sul fatto che era sicuramente notevole anche se poi, di fondo, la maggior parte delle idee che conteneva (sì, anche quelle che eri convinto fossero inedite) erano "semplicemente" un traslare nella terza dimensione quel coacervo d'inventiva che erano stati gli episodi bidimensionali e un tipo di approccio ampio e libero che fino a quel punto s'era visto solo nei GdR di una volta. Che poi non è stato certo poco, traslarlo con quella potenza e quella bravura, intendiamoci. Oppure potrei mettermi a blaterare del fatto che, forse, quel che non ho mai perdonato a GTA III è il fatto di aver reso il free roaming commercialmente obbligatorio, così che ce lo ritrovassimo infilato a calci in culo dappertutto, completamente a cazzo di cane, col solo risultato di rendere dispersivi, noiosi, brutti, sostanzialmente brodaglia, tanti giochi che sarebbero potuti venire fuori tanto meglio. Ma ho già dato.

Poi c'era pure, ad avermi indisposto, la scelta di abbandonare quella libertà totale accennata in 2D, quando si aveva il permesso di fallire più e più missioni, proseguendo comunque nel gioco con lo scotto di pagarne le conseguenze. Con GTA III, invece, si optava per una struttura ultra libera sull'accessorio, ma totalmente inquadrata nel cuore del gioco. Insomma, in un videogioco che mi prometteva di poter andare in giro a fare quello che volevo e spaccare tutto, mi dava fastidio non avere il permesso di fallire manco mezza missione. Problemi miei, seghe mentali.

Infine, c'è il fatto che Gran Theft Auto, fino a che è stato sulla passata generazione di console, mi ha sempre fatto cacare come estetica, come immaginario, come faccia. Non mi ha mai affascinato, non mi ha mai detto niente, non mi ha mai fatto venire voglia di passarci del tempo. Sicuramente è andata meglio con GTA IV, ma per qualche motivo, nonostante il miglioramento estetico, l'immaginario dipinto ha continuato ad affascinarmi come una maratona degli ultimi dieci film di De Oliveira. Ed è proprio solo una questione di "faccia", perché la tematica criminosa in fondo mi aggrada, tant'è che sono perfino arrivato a giocarmi i due Kane & Lynch. No, dico.

Aggiungiamo che si tratta di giochi lunghi, e che per me, da ormai tanti anni, la lunghezza è un difetto, non un pregio, un po' perché non ho più il tempo, la forza e la voglia di dedicare tante ore allo stesso gioco, un po' perché sono e rimango convinto che quasi nessun gioco abbia idee di gameplay a sufficienza per giustificare tante ore senza cadere braccia e gambe nel riciclo, nella ripetizione, nella brodaglia allungata. Insomma, il risultato di tutta questa manfrina è che ho infilato nel lettore della console di turno ogni signolo GTA uscito dopo il terzo, con tutti ho passato un paio d'ore cazzeggiando, distruggendo, viaggiando, visitando e nessuno mi ha fatto venire voglia di andare avanti, di giocarlo "sul serio". Dove stia davvero il problema non lo so, quel che so è che a conti fatti  L.A. Noire è stato il primo gioco Rockstar che mi ha convinto a giocarlo per davvero (a meno che non vogliamo considerare anche Max Payne II). E si potrebbe pure sostenere che non sia veramente un gioco Rockstar. 

Comunque, ieri è uscito il trailer di GTA V.



Ed è il solito, splendido trailer Rockstar Games, realizzato con una cura e un gusto cinematografico che forse nessun altro ha nel settore. Mostra degli scorci che davvero fanno dire pure a me "cacchio, questa roba la voglio giocare". Suggerisce l'idea dei tre possibili protagonisti, fa fantasticare i fan sulla possibilità che ci siano dentro Vercetti e CJ, si propone di chiudere un'era e di essere un giocone come davvero pochi. E di avere ancora quelle qualità cinematografiche e narrative così rare e che a me piacciono così tanto.

Solo che poi penso al fatto che è ancora una storia di uno che vuole smettere di fare il criminale ma non lo fa. Solo che poi penso a tutto quel gameplay approssimativo strizzato fra un pezzetto di storia e l'altro e a questi mondi che vogliono essere veri e mi sembrano per questo ancora più finti. Solo che poi penso che boh, continua a non affascinarmi proprio per niente, e non capisco perché. O forse lo so, il perché. Forse il fatto è che un mondo da girare liberamente, da esplorare, da vivere, mi interessa se è un posto lontano nel tempo, nello spazio, nella fantasia, ma di camminare e guidare per quella merda della Los Angeles moderna anche nei videogiochi non me ne frega proprio nulla. Mah. Problemi miei, comunque, buon divertimento a chi lo aspetta.

Che poi, vai a sapere, magari ci gioco per davvero, invece che per le canoniche due ore. In fondo con L.A. Noire ho rotto un embargo che durava da praticamente dieci anni e devo ammettere che ho una certa voglia di Red Dead Redemption...

7 commenti:

Vai di Red Dead Redemption, giocatelo fino alla fine e ringrazierai chiunque te ne abbia mai parlato bene.
L'importante però è arrivare alla fine, sennò il gioco non ha senso.

"L'importante però è arrivare alla fine, sennò il gioco non ha senso."

Il gioco o la storia? :)

se non ami il fascino del western in Red Dead Redemption trovi solo un tps da 7 con spostamenti a cavallo anche abbastanza lunghi. Prendilo solo se ti piace l'atmosfera il gamepley e poca cosa

Ma infatti è l'ambientazione a inzigarmi. :)

Il gioco. L'insieme dei suoi elementi. Perché al di là dei suoi pregi artistici, del distacco dal concept pro-crime di un GTA a caso, la storia di RDR non è questo granché e tutto ciò che si fa (con quel sistema di controllo un pò legno) sa vagamente di pretestuoso finché non si vede la conclusione. :)

Non sono un super fan dei GTA, a dirla tutta non ne ho finito neanche uno proprio a causa della eccessiva lunghezza e libertà, eppure quello che mi è rimasto più impresso di tutti è stato San Andreas proprio perchè avevi mille cose da fare e libertà di esplorazione quasi totale...ma abbandonato a metà perchè dopo 180 ore di gioco mi aveva stancato, e della storia non me ne fregava più niente; infatti ho da poco iniziato GTA IV con un altro approccio: seguire solo la storia!! Comunque dopo aver finito L.A. Noire posso dire che: 1) è assai ripetitivo 2) il free-roaming è ficcato a forza, quando potevo evitavo di girare con quelle macchine ridicole. Proprio i difetti che hai citato tu! Red Dead Redemption se ami il western è un capolavoro, è Clint Eastwood e Lee Van Cleef fatti a videogioco, a differenza dei GTA ti invoglia decisamente di più a finirlo (e la storia in se non è poi così lunga).

Guarda, non voglio minimamente negare i difetti di LA Noire, però ci sono da dire un paio di cose. Il free roaming è ficcato abbastanza a forza, sì, ma l'ambientazione è stupenda (e a me le macchine piacevano :D) e in ogni caso non sei obbligato a "usarlo", il free roaming, puoi benissimo saltare i viaggi, quando non hai voglia di cazzeggiare. Il mio problema con tutti quei giochi dal free roaming posticcio cui accennavo stava nel fatto che era proprio la situazione opposta: ti obbligavano a trottare di qua e di là come uno scemo, per di più in ambientazioni morte dentro. :)
Poi LA Noire mi è piaciuto per diversi motivi (trama, ambientazione, sperimentare - anche con grossi errori, eh! - sulla narrazione), anche se poi è pieno di limiti e sì, è ripetitivo e un po' troppo lungo. Il mio problema con i GTA non è che dopo 180 mi stufo, ma che mi stufo dopo 2. :D

Cmq ok, prometto che Red Dead lo gioco. Adesso lo alzo di posizione nella pila dei "devo giocarci". :D

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