Scream 3 (USA, 2000)
di Wes Craven
con Neve Campbell, Courteney Cox, David Arquette
Se c'è una singola cosa di cui la saga di Scream può vantarsi è la coerenza e costanza stilistica, qualitativa, di registro. D'altra parte è un rarissimo (unico?) esempio di serie capace di vantare quattro episodi diretti tutti dallo stesso regista, tre dei quali firmati dallo stesso sceneggiatore. Alla fine stanno tutti lì i suoi pregi e i suoi difetti. Scream 3, ahinoi, è appunto il capitolo orfano del creatore Kevin Williamson e, per quanto magari possa seguire le idee che ciccio Kevin aveva forse delineato ancora nel 1995, la sceneggiatura è farina del sacco di Ehren Kruger. Che all'epoca aveva dalla sua il cognome craveniano e l'aver scritto l'ottimo Arlington Road, oltre al fatto di non essersi ancora reso responsabile di una serie di "gioielli" culminata con gli ultimi due Transformers.
E come se l'è cavata, con Scream 3? Mh. Ha tirato fuori un filmetto divertente, che però travisa un po' quello strano equilibrio, magari anche squilibrato, fra horror, commedia e pippa mentale che caratterizzava i primi due episodi, per buttarla sulla farsa. Scream 3, che pure, tutto sommato, preso alla sua maniera, è un film divertente (nel senso che fa ridere), ed è anche una chiusura quasi degna del racconto, con il passaggio definitivo all'età adulta e il cerchio delle sfighe di Sidney che si chiude, è talmente una commedia, punta talmente tanto sugli equivoci e sulle gag ed è così sbracato nei suoi meta-discorsi da farti venire il dubbio di stare guardando il nuovo Scary Movie. Lo spunto di partenza porta oltre ogni limite l'arrotolamento, con la serie di Stab (il film nel film che nella finzione marcia sugli eventi di Woodsboro per macinare soldi) arrivata anch'essa al terzo capitolo, in produzione durante gli eventi di Scream 3. E da lì va tutto in discesa.
Invece di vedere uno Stab 3 ispirato agli eventi di Scream 3, vediamo l'assassino di Scream 3 che uccide seguendo la sceneggiatura di Stab 3 (ma non si sa quale, fra le tre diffuse su internet per evitare spoiler, con un riferimento a quanto accaduto durante la lavorazione di Scream 2). Sidney e compagni vanno a indagare a Los Angeles, sul set del film, liberando la piazza per meta-meta-meta scene ambientate sul set di Stab 3 che riproduce il set del primo Scream (con Wes Craven che ha pure l'impressione di stare dirigendo di nuovo il suo ultimo Nightmare). Lance Henriksen, che dovunque lo metti sta sempre un bijou, fa il Roger Corman dalla voce cupa. La storia del killer che segue lo script apre il campo a sagaci gag con gli attori che incontrano le persone il cui ruolo interpretano e a sequenze pure simpatiche, come quella in cui le vittime ricevono via fax pagine dello script e leggono ciò che sta per accadere loro. Ed è tutto così, tutto un girare attorno e un avvoltolarsi, fra attori che interpretano personaggi che interpretano persone, registi che dirigono il film della vita, svolte di sceneggiatura un po' difficili da digerire e l'impressione che alla fin fine quasi tutto accada davvero tanto per caso.
Il problema è che il tono è completamente fuori giri e manca del tutto quell'atmosfera un po' assurda e un po' tanto Scream che invece il quarto episodio, con tutti i suoi limiti, riuscirà almeno in parte a recuperare. Scream 3 è un film totalmente innocuo, in cui - tolti l'incipit, che tutto sommato funziona bene per il modo in cui cambia più di una regola, e almeno in parte la citata sequenza sul set di Stab 3 - non c'è una singola scena horror davvero appassionante e non si ha mai paura per i protagonisti. Tanto sono tutti macchiette totalmente prive d'interesse (capiamoci: il tizio nel manifesto là sopra fra Neve Campbell e Parker Posey mi ricordo a malapena chi sia, e il film l'ho visto una settimana fa). Tanto i soliti tre eroi ormai dai per scontato che non moriranno. Tanto (soprattutto) il tono è sempre troppo da commedia perché ci si possa far davvero coinvolgere. E infatti la faccenda del capitolo finale della trilogia in cui cambiano le regole e magari può morire anche Sidney, diciamocelo, non frega proprio nessuno.
E poi c'è l'imbarazzante scena della spiega di Randy in videocassetta, con tre attori che fanno una fatica boia a rendere credibile il loro pendere dalle labbra di 'sto idiota. Perché non si poteva proprio fare a meno di infilarlo a forza per declamare anche questa volta le sue regole, no? Un modo andava trovato. E il bello è che nella sua posticcia pochezza questa scena riesce anche a ricordarti quanto la morte di Randy in Scream 2, da sola, valesse di più di tutte le morti di Scream 3 messe assieme. Spararsi nei piedi, proprio.
Eppure, nonostante tutto, Scream 3 non mi è sembrato 'sta porcheria completa - anche se è comprensibile che molti lo ritengano tale - ed è anzi, tutto sommato, un'innocua e divertente commedia. Però è anche un seguito proprio sbagliato, un thrillerino mediocre e un'occasione persa. Perché poteva venirne fuori una trilogia ai limiti dell'immacolato, e invece alla fine si è rotto il giocattolino. E, certo, poi hanno pure fatto il quarto episodio, ma quello è un altro discorso.
Mentre guardavo Scream 3, per qualche istante, ho pensato che sarebbe stato carino, già che facevo la settimana Scream, guardarmi pure i quattro Scary Movie e Shriek. Per completezza e perché mi ha sempre divertito l'idea che un film, pur essendo già di suo una mezza parodia, riesca a generare addirittura due parodie, una delle quali pure con tre seguiti. Poi, però, ho deciso che non era il caso. Sorry.
1 commenti:
ma più che altro Neve Campbell in questo film praticamente c'è solo nel finale
Posta un commento