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7.5.14

Short Term 12


Short Term 12 (USA, 2013)
di Destin Cretton 
con Brie Larson, John Gallagher Jr.

Short Term 12 è il secondo film di Destin Cretton, ma nasce in realtà come rielaborazione di uno dei cortometraggi su cui il regista si è fatto le ossa nello scorso decennio. Ispirato ai due anni trascorsi da Cretton presso una struttura per l'accoglienza di ragazzi "problematici", Short Term 12, nella sua breve forma originale, ha vinto il premio della giuria al Sundance 2009 e, in questa "riedizione" cinematografica, ha raccolto una valanga di riconoscimenti a cavallo fra l'anno scorso e quest'anno. Ma di che si tratta? Di un piccolo, semplice, toccante e mai stucchevole film raccontato attraverso lo sguardo della bravissima Brie Larson, che interpreta una ragazza dal passato turbolento, impiegata presso uno di questi centri d'accoglienza e alle prese con un gruppo di ragazzi più o meno incasinati e coi colleghi, uno dei quali è pure il suo convivente.

Nel centro d'accoglienza finiscono giovani di tutti i tipi, da quello che sta cercando di scrollarsi di dosso i problemi di un'infanzia trascorsa nel ghetto alla ragazzina depressa perché maltrattata dal padre, passando per un bambino rimasto sconvolto per la morte della sorella e ormai irrimediabilmente chiuso in se stesso. Tutte queste piccole storie s'intrecciano fra loro e vanno a comporre il film seguendo la guida della protagonista, il cui personaggio viene svelato pian piano, tramite scampoli di racconto e piccoli dettagli, e prende vita grazie all'impressionante bravura della Larson, altra giovane attrice dalla sconvolgente spontaneità, naturalezza e credibilità (che, del resto, nella sua generazione, è in buona compagnia, e penso a questi qui o a questo qua, oltre a quell'altra che sappiamo benissimo e non sto neanche a menzionare).

Ma è poi bravissimo anche Cretton a far funzionare tutto quanto in maniera lieve, senza mai andarci giù pesante e riuscendo a mantenersi estremamente asciutto anche quando potrebbe tranquillamente spingere sulla facile commozione. In questo aiutano soprattutto la voglia e la capacità di adottare un tono equilibrato, che non sbraca mai nella lacrima insistita, tratteggia con efficacia la malinconica routine quotidiana di quei ragazzini e, anzi, sa anche tirar fuori un adorabile e spontaneo umorismo dal suo cast di giovani attori, per altro tutti esordienti o quasi e diretti meravigliosamente bene. Insomma, Short Term 12 è un film delizioso, assolutamente consigliato e da recuperare.

L'ho visto al cinema e in lingua originale, qua a Parigi. In Francia, fra l'altro, si intitola States of Grace. Non so se sia un qualche fantomatico titolo internazionale o se semplicemente pure da queste parti si siano ormai fatti trascinare dalla moda del tradurre i titoli dei film americani dall'inglese all'inglese. Non ho notizie di un'uscita italiana. Attendiamo e speriamo.

5 commenti:

Concordo, mi è piaciuto molto... ci sono poi rumours che Cretton vada a dirigere in un prossimo film proprio quell'altra che sappiamo benissimo e non sto neanche a menzionare :)
Giordy

si vabbè ma menzioniamola, che io mica ho capito di chi parlate!

Hahahahaha, scusa: Jennifer Lawrence. :)

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