Le storie di Natale Marvel Comics sono un classico (neanche troppo) irrinunciabile. Ogni anno funestano i lettori con il solito minestrone di buoni sentimenti e pacchianeria, ma ogni tanto ne esce fuori qualcosa di buono. A volte, addirittura, qualcosa di eccellente.
The Final Courtain è un gioiellino, tenero e irresistibile. Pur banale nello spunto, che sfrutta il classico dialogo immaginario con un caro estinto, la storia di Paul Jenkins è un meccanismo perfetto. Lo scrittore britannico sfrutta la canonica ventina di pagine per confezionare una lucida analisi della psiche di Peter Parker, affrontandone dubbi, rimorsi e rimpianti. Il tutto sotto una malinconica, deliziosa e calda luce natalizia, dipinta da Mark Buckingham con un tratto che strizza affettuosamente l'occhio alle strisce di Calvin & Hobbes.
Tutto questo mentre quel vecchio rincoglionito di Chris Claremont ancora ci tedia con l'ennesima cazzata festiva in cui una banda di supereroi imbolsiti si riunisce sotto il vischio per sommergere il lettore con una raffica di stucchevoli stronzate. Uno scartavetramento di coglioni reso ancor più grave dal suo inserimento, nell'edizione italiana, subito dopo l'episodio conclusivo del ciclo scritto da Chuck Austen. Un arco narrativo che forse non fa gridare al miracolo, ma resta solido e convincente, con un epilogo certo più toccante del buonismo di maniera che mi è toccato leggere subito dopo.
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The Final Courtain, da Spectacular Spider-Man (vol.2) #27
Edizione italiana pubblicata su L'Uomo Ragno #428
Full Circle, da X-Men #164
Hark How the Bells--!, da X-Men #165
Edizioni italiane pubblicate su Gli incredibili X-Men #186
Calvin & Hobbes
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