The International (USA, 2009)
di Tom Tykwer
con Clive Owen, Naomi Watts, Armin Mueller-Stahl
Se c'è un singolo motivo valido per guardare The International è la bella sparatoria ambientata nella spirale del Guggenheim. Unico momento del film in cui Tykwer mette in mostra un po' della sua cura per l'immagine. Unico momento del film in cui emerge un minimo di tensione e viene messo a frutto l'aver costruito un eroe tutt'altro che onnipotente e invulnerabile. Unico momento del film in cui ci si risveglia dal torpore accumulato ascoltando spiegazioni su spiegazioni e osservando il tramare nell'ombra di uomini potenti e molto cattivi (ah, però hanno una famiglia e trattano con amore i figli, quindi in fondo non sono macchiette).
Non è che The International sia brutto o mal fatto, anzi, è messo assieme con gran mestiere e competenza e si gioca neanche troppo male la carta del thriller a sfondo sociale. Solo che manca di mordente, punta un po' tutto sul fascino di gironzolare per il mondo e mettere assieme gente che parla con accenti da ogni possibile latitudine e, in sostanza, ti lascia addosso quella mediocre sensazione di "Ok, ma che me ne frega?". Fosse almeno girato da Dio, eh, ce lo faremmo bastare, ma se gli levi quella sparatoria non rimane proprio nulla, a parte il sempre ottimo Clive Owen, una Naomi Watts che è come se non ci fosse e, ehm, Luca Giorgio Barbareschi.
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