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2.9.09

Una notte da leoni

The Hangover (USA, 2009)
di Todd Phillips
con Bradley Cooper, Ed Helms, Zach Galifianakis, Justin Bartha, Heather Graham


Ci sono registi talmente mediocri da non poter essere salvati anche dalla migliore delle sceneggiature e ci sono registi che non avranno mai nulla di sensato da dire ma se gli metti in mano uno script degno sono in grado di svolgere a dovere il compitino. A quanto pare Todd Phillips, nonostante precedenti illustri come Old School e Road Trip, appartiene alla seconda categoria. The Hangover, infatti, è un film davvero interessante, divertente, solido e in grado di dire qualcosina in più rispetto alla sola carica di gag sboccate, che comunque non manca.

Al centro delle vicende, per dirne una, ci sono quattro personaggi, mentre in Old School c'erano solo tre facce note e in Road Trip non c'era niente. Qui i protagonisti ci sono, vivono, rappresentano sicuramente classici stereotipi da ruttominchiata, ma vengono ben tratteggiati in personalità e motivazioni, oltre che interpretati da buoni attori. Addirittura ottimi nel caso di Zach Galifianakis, validissimo aspirante al titolo di Bluto Blutarsky degli anni zero & zero.

E del resto qui sta la saggezza e la capacità di uno sceneggiatore (due, in realtà): nel saperti far appassionare alle vicende grazie al carattere dei protagonisti, scrivendoli per davvero, invece di limitarsi a schiantarli nel mezzo degli eventi. Dando dei tratti umani e credibili, oltre che un taglio tutto sommato orginale, anche ai personaggi minori come Jade. E poi, chiaro, inventando situazioni completamente assurde, divertenti, e anche un po' da invidiare. Perché insomma, via, chi non vorrebbe risvegliarsi in una suite d'albergo spaziale a Vegas, sposato a Heather Graham e con una tigre chiusa in bagno?

Che poi il bello del film sta anche nel titolo, quello vero, non quello almeno un po' sbagliato dell'edizione italiana. Nel fatto che la notte in questione non te la racconta, non te la mostra, ma te la fa solo annusare, te la sventola davanti e la usa come pretesto attorno cui costruire un'improbabile investigazione, alla ricerca della verità e di un amico scomparso. E pure quelle fotografie nei titoli di coda non raccontano che una parte della verità, qualche cenno di ciò che è avvenuto a Vegas e, inevitabilmente, se ne resterà a Vegas.

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