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4.6.13

Stoker


Stoker (USA, 2013)
di Park Chan-Wook
con Mia Wasikowska, Matthew Goode, Nicole Kidman

Stoker segna in qualche modo un doppio esordio. Quello hollywoodiano del regista a cui tutti vogliono bene per Oldboy e per gli altri due film "rancorosi" che gli stanno attorno e quello assoluto di uno sceneggiatore già attorucolo di secondo piano e noto per un certo serial in cui si tatuava mappe e cheat code su tutto il corpo. Il primo è un altro regista coreano che prova la via di Hollywood, il secondo è un attore che ha firmato questa sceneggiatura sotto falso nome per evitare che venisse valutata in maniera prevenuta. Cosa ottieni, se metti assieme questa strana coppia e ci aggiungi la solita ottima interpretazione del botulino inguardabile di Nicole Kidman, una sorprendentemente ottima interpretazione di quella che ha fatto l'Alice in Wonderland di Tim Burton ma insomma abbiamo tutti degli scheletri nell'armadio e la prevedibilmente ottima interpretazione di quello che proprio non mi ricordo dove l'ho visto con quella faccia da pirla ah sì era in Watchmen e A Single Man? Ottieni quel gran bel film di Stoker.

Ovvero una storia di pazzi assassini un po' diversi dai rassicuranti tizi mascherati che ti catturano e ti mettono in una trappola chiedendoti di risolvere un enigma. Sono invece quelli inquietanti per davvero, i vicini di casa che "era una così brava persona", le semplici persone messe in crisi da situazioni familiari complicate, da disturbi mentali, da difficoltà emotive, che invece di sfogarsi dando del faggot all'avversario in Call of Duty o commentando la nuova Xbox sul forum, la buttano sulle coltellate e le sassate in faccia. E tutto ruota attorno al lento divenire psicotico della giovane India, in un racconto interamente filtrato dal suo sguardo e focalizzato sul suo mondo di persona isolata, che rifugge il contatto fisico e che, come chi la circonda, sembra saper comunicare solo tramite menzogne, segreti, dubbi, ambiguità.

Ne viene fuori una storia tutta silenzi, sguardi, tensione accumulata e rilasciata nelle maniere più bizzarre. Stoker è di fondo un film horror che non mette l'orrore in primo piano e si limita quasi sempre a suggerirtelo, a infilartelo dentro passando dalla porta di servizio, lavorando molto più sulla preparazione che sull'esecuzione. Tutto, sceneggiatura, regia, interpretazioni, è misurato alla perfezione. Non c'è una parola di troppo, non c'è un'inquadratura sprecata, in una serie di meravigliosi quadri che raccontano le cose più turpi nascondendotele in un dettaglio e racchiudendole in un racconto circolare che piano piano torna su se stesso, svelandoti una visione diversa su ciò che davi per scontato. Bravo Scofield, bravi gli attori, bravo Park Chan-Wook, che rimane profondamente se stesso pur variando allo stesso tempo molto.

L'ho visto qua a Monaco, in lingua originale, che penso meriti parecchio, vuoi per la bravura degli attori, vuoi per la notevole scrittura. Io, comunque, faccio ormai una fatica boia a guardare Nicole Kidman: il modo in cui si è ridotta la faccia mi "spinge" fuori dai film più di qualsiasi brutto effetto al computer. Il fatto che riesca comunque a risultarmi credibile immagino ne testimoni la bravura.

4 commenti:

Spero esca presto anche qui in Italia, lo sto puntando già da qualche mese :P

Dovrebbe uscire a fine mese. :)

old boy perde tutto nel finale secondo me, troppo esagerato. Perlomeno la motivazione della reclusione è migliore di quella del manga.

faccio ormai una fatica boia a guardare Nicole Kidman: il modo in cui si è ridotta la faccia mi "spinge" fuori dai film più di qualsiasi brutto effetto al computer.

quotazzo, pensare che la Carla Gugino e La belucci pur con le loro rughe mi fanno spaccare le mutande

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