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30.6.06

Gli uomini, fino adesso


Bene, bravo, bis
Tranquillo Barnetta (Svizzera)
Non so se si sia ritrovato titolare solo per l'infortunio di Behrami, ma questo ragazzo ha fatto un mondiale notevole. Grande personalità, buoni piedi, sempre l'ultimo a mollare. Ma un po' tutta la svizzera, solida e giovane, promette molto bene, per i prossimi Europei in casa e per i mondiali del 2010. Saranno una squadra difficilissima da affrontare.

Tim Cahill (Australia)
Centrocampista di sostanza, quantità e qualità. L'ho mirato a fantacalcio perché in Premier League quest'anno ha segnato un gol pazzesco e mai scelta fu più azzeccata. All'esordio entra coi suoi in svantaggio, segna una splendida doppietta e si conquista un posto da titolare inamovibile, che onora con altre tre prestazioni colossali. Il migliore dei suoi.

Fabio Cannavaro (Italia)
A oggi il miglior giocatore del Mondiale. Nessun altro a livelli così alti per quattro partite consecutive.

Joe Cole (Inghilterra)
Si innamora un po' troppo del pallone, ma nell'addormentato centrocampo inglese è l'unico che inventi qualcosa (anche un gol della madonna, fra l'altro). Salta sempre l'uomo, spesso ne salta due, talvolta ne salta tre, ogni tanto si schianta contro il quarto. Ma quando si inserisce nel gioco di squadra è micidiale.

Bobby Convey (USA)
Un'ala destra atletica, velocissima e tecnica. Non in campo contro i cechi, per tutta la seconda partita fa letteralmente impazzire Zambrotta e nel finale ridicolizza Pirlo con un dribbling "campetto". Nel terzo match segna l'unico gol degli USA, bruciando sullo scatto il difensore ghanese, raccogliendo il bel lancio di Beasley e tirando fortissimo sul secondo palo. Sempre l'ultimo a mollare, butta sul piatto palle, cuore e sangue. Da tenere d'occhio.

Andreas Isaksson (Svezia)
Se c'è un giocatore da salvare nella spedizione svedese, è lui. Ha giocato un signor torneo, è stato decisivo in parecchie situazioni (e del resto le amnesie dei suoi compagni lo mettevano nelle condizioni di dar spettacolo) e contro la Germania ha piazzato una serie di capolavori pazzesca, che ha nettamente ridotto il possibile passivo.

Kakà (Brasile)
Quando il Brasile non gira, ci pensa lui a tenerlo in piedi, segnando un gol strepitoso all'esordio e generando gli unici reali momenti di gran gioco della squadra. Nel suo primo Mondiale da protagonista, fa subito capire che nei titoli di coda il suo nome sarà fra i primi.

Miroslav Klose (Germania)
Tutti lo criticano, tutti dicono che non lo vorrebbero, tutti ne parlano non troppo bene. Ma intanto lui, quando conta, mostra un dinamismo, una voglia e una concretezza micidiali. Eccellente sia nel fare gol, sia nel servire i compagni. Invasato.

Maniche (Portogallo)
In nazionale come in club, se ne parla sempre poco, sempre meno di altri. Eppure lui è sempre lì, pronto a inserirsi e fare i gol decisivi, quelli che pesano come macigni. E neanche banalissimi, perché il difensore olandese è pollo, ma lui è molto bravo.

Maxi Rodriguez (Argentina)
Un gran bel centrocampista offensivo, sempre in movimento, sempre pericoloso, attivissimo e decisivo in zona gol, risolve con un colpo da campione l'ottavo di finale.

Keiji Tamada (Giappone)
Zico è scemo e gli preferisce un Takahara acciaccato e uno Yanagisawa imbarazzante. Lui attende il suo momento, scende in campo l'ultima mezz'ora del secondo match e fa vedere buone cose. Titolare contro il Brasile, apre e chiude un'azione bellissima. Appoggia la palla a Inamoto e si butta in profondità sulla destra, mentre Inamoto, di prima, lancia Santos liberissimo in fascia sinistra. Santos stoppa, salta l'uomo, si accentra e serve un grande assist di esterno sinistro. In tutto questo, Tamada non si ferma un secondo, si fa tutto il campo di corsa, raggiunge la linea difensiva brasiliana, taglia verso sinistra liberandosi, incrociando col compagno di reparto e dettando il passaggio, lascia scorrere il pallone, alza la testa e, solo davanti a Dida, di prima, tira un mancino fortissimo, nel sette, sul primo palo. Magari è un giocatore di merda, ma per quest'azione si merita tante belle parole.

Robin Van Persie (Olanda)
Ragazzi, questo è forte per davvero. Tecnicissimo, alto, fisicamente solido come un macigno, con un gran tiro e una bella sventola sulle punizioni. Se Wenger lo tiene in riga, diventa un campione.

Patrick Vieira (Francia)
Sta facendo un mondiale pazzesco. Se non gli avessero "cancellato" quella alla Corea, avrebbe segnato tre reti in tre partite consecutive. Monumentale in mezzo al campo, decisivo in zona gol, quando vede la crisi all'orizzonte si carica la squadra sulle spalle e la porta ai quarti di finale.

Dwight Yorke (Trinidad & Tobago)
Il centravanti del Manchester anni Novanta si gioca, alla bellezza di 35 anni, il suo primo Mondiale e lo fa con la gioia, il gusto e la spensieratezza di chi sa di aver già avuto tutto. Non si toglie lo sfizio di segnare sul palcoscenico più grande di tutti, ma gioca tre partite da mattatore, piazzandosi in mezzo al campo e guidando i suoi come un condottiero d'altri tempi. Mastodontico.

Zinha (Messico)
Forse il giocatore più talentuoso e convincente di un Messico comunque molto positivo. Un brasiliano naturalizzato di trent'anni, della cui esistenza, francamente, non sapevo nulla. Segna all'esordio contro l'Iran e, quando entra in campo con l'Argentina, si mette a dribblare anche le zanzare.




Mani nei capelli
Dida (Brasile)
Fino adesso ha avuto un sacco di culo, con attaccanti avversari serviti regolarmente da sue smanacciate e che finiscono per tirare alto a porta vuota. Durerà?

Landon Donovan (USA)
Nel 2002 era il ragazzino interessante, nessuno si aspettava nulla e lui rispose con un torneo scintillante, in cui fu l'anima di una squadra capace di arrivare a una decisione arbitrale sbagliata da una possibile semifinale. Quest'anno aveva tutto il peso del mondo sulle spalle ed è letteralmente scomparso. Mancanza di palle?

Frank Lampard (Inghilterra)
Verrebbe da metterlo nella categoria seguente, perché la classe c'è e l'eliminazione ancora no, ma fino adesso per l'Inghilterra è quasi un uomo in meno. Magari è fuori forma.

Arjen Robben (Olanda)
Conferma tutto ciò che già si sapeva: veloce, tecnico, egoista e senza palle. Gioca per i fatti suoi e, quando la partita si fa complessa, scompare dal campo.

Ronaldinho (Brasile)
Verrà fuori sulla distanza? Possibile. Per adesso si è visto un giocatore totalmente inutile, oltre che - caso strano per lui - anche abbastanza nervoso. Sarà pure fuori posizione, ma per uno che viene continuamente (e a sproposito) messo sullo stesso piano di Maradona e Pelé, beh, fatico a credere che possa essere un problema tanto grosso.

Tomas Rosicky (Repubblica Ceca)
L'esordio scintillante contro dei dimessi e rinunciatari USA trae in inganno e fa ben sperare, ma Rosicky ha fatto un Mondiale francamente ridicolo. Grosso coi piccoli, piccolo coi grossi.

Luca Toni (Italia)
Bravo, eh, si sbatte, lotta, suda, difende, aiuta, ma non fa gol. Dalla scarpa d'oro t'aspetti un filo di più.

Il centrocampo dell'Olanda
Giovani, talentuosi, inesperti e polli.

Il centrocampo della Spagna
Giovani, talentuosi, inesperti e polli.



Dai, che ce la fai
Leo Messi (Argentina)
Immagino non sia ancora del tutto a posto, ma negli scampoli di partite giocate ha fatto vedere alcune cose delle sue. Mi piace tantissimo, mi fido di lui.

Frank Ribery (Francia)
Ha iniziato male, ha proseguito peggio, ma nelle due partite che contavano è stato efficace e decisivo. Continua a non sembrarmi il talento pazzesco di cui si parla, ma potrebbe stupirmi.

Wayne Rooney (Inghilterra)
Piano piano, un po' anche per necessità, sta crescendo. Contro l'Ecuador si è visto qualche lampo. Il problema è che forse non c'è tempo.

Francesco Totti (Italia)
Sempre meglio, anche se resta da vedere la tenuta in novanta minuti di fuoco contro una squadra in grado di mettere davvero fisicamente sotto l'Italia.



Peccato
Cissé, Owen, Kewell, Nesta, Smicer e altri che sicuramente mi sfuggono.
Avrei voluto vedervi di più, o addirittura vedervi punto e basta.



Infine
Un bacio a Ronaldo: tutti gli sputano in testa, lui va per la sua strada, diventa capocannoniere assoluto nella storia dei mondiali e se la ride di gusto.

1 commenti:

Un bacio a Ronnie anche da parte mia.

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