La Germania passa il turno dominando e convincendo. Dopo un inizio vittorioso ma incerto, nel corso delle tre partite successive si è regolata dietro e ha trovato maggiore intesa davanti, con un Klose sempre più invasato e un Podolski che finalmene ha trovato la via del gol. Ciò non toglie che debbano ancora incontrare un'avversaria degna di questo nome. Vedremo con l'Argentina.
La Svezia esce sostanzialmente nella vergogna, lasciandosi alle spalle un Mondiale mediocre. Lenta, abulica, involuta, paga forse lo scotto di essersi trovata con gli uomini chiave fuori forma, ma resta il fatto che questa squadra è molto lontana dalla bella e divertente sorpresa del 2002 e da quella spettacolare macchina da contropiede vista nel 2004.
I ragazzi del Pibe, nel girone, hanno vinto di giustezza contro una buona Costa d'Avorio, hanno fatto sei gol al Casalpusterlengo e non hanno giocato contro l'Olanda. Ci sta, insomma, che le lodi fossero un po' esagerate e che contro una squadra solida, organizzata e ben messa in campo come il Messico abbiano faticato. Lode e onore delle armi ai centroamericani, portatori sani dell'allenatore più "sagoma" del Mondiale. Solo giusto, comunque, che alla fine si sia risolto tutto con la super giocata di una delle stelle emerse fino a oggi: le "grandi" sono tali anche e soprattutto perché hanno i campioni in grado di piazzarti la pennellata d'autore.
Un'Inghilterra davvero inguardabile passa il turno grazie al vomito effettato di Beckham e rimanda l'ora della verità. La squadra non gira proprio e, soprattutto, delude in quello che doveva essere il suo punto forte, il centrocampo. Vero che in tre su quattro, lì in mezzo, hanno fatto gol, ma sono state tutte azioni estemporanee (quando non calci piazzati). Manca, piange il cuore a dirlo, l'anima offensiva, Frank Lampard. Non so se è fuori forma, se si pesta davvero i piedi con Gerrard (epperò nel 2004 non se li pestavano) o se non c'è con la testa, ma temo sia proprio lui la chiave. Certo, avere l'attacco morto non aiuta.
Che la giovane, inesperta e sbarazzina Olanda esca in quel modo contro un Portogallo sornione e sgamatissimo è solo giusto e nell'ordine delle cose, anche se mi ha davvero fatto incazzare a morte. Portoghesi insopportabili nell'atteggiamento, piagnoni, simulatori, perditempo, spero escano nella vergogna. Ma Olandesi davvero troppo leziosi e inconcludenti: del resto l'avevo detto che temevo la loro gioventù e l'assenza di uomini realmente di personalità. Una squadra talentuosa, ma disunita e incapace di giocare assieme come si deve. E non a caso l'occasione migliore, quella sfortunata traversa piena, arriva da Cocu, il vecchio saggio del centrocampo.
Van Basten sarà criticato nei secoli dei secoli per non aver messo Van Nistelrooy, ma secondo me è ancora più grave aver atteso così tanto per inserire la punta in più (chiunque essa sia). Vennegoor ha giocato dieci minuti, ma in quei dieci minuti ogni singola palla buttata avanti dagli olandesi la prendeva lui di testa e la deviava verso un compagno. In ogni caso, sta costruendo una bella Olanda giovane e ha gli uomini per farlo. Ne riparliamo fra due anni. Il Portogallo va avanti con merito, ma soprattutto con demerito degli avversari esili e polli. Giusto così.
L'Italia fa soffrire chi tifa per lei, ma gioca una partita nettamente migliore di quanto il rigore salva-chiappe allo scadere possa far pensare. Lippi sceglie di impostare sulla solidità difensiva e sulle ripartenze, vuole evitare di subire troppo la freschezza atletica dei canguri e, alla fine, ha ragione. I Socceroos arrivano al (pessimo) tiro solo grazie a qualche rimpallo fortunato, ma rischiano tantissimo quando gli azzurri trovano la giocata che li porta a pungere per davvero. Alla fine il possesso palla sarà in mano agli uomini di Hiddink e probabilmente lo sarebbe stato anche in undici contro undici, ma le occasioni migliori, per non dire le uniche, ce le hanno gli italiani. La vittoria, insomma, per quanto indubbiamente giunta un po' a culo, è meritata.
Ah, i due episodi chiave. Materazzi, visto a velocità normale, arriva davvero come un treno. Posso capire che l'arbitro tiri fuori il rosso, considerando anche che probabilmente lo teneva d'occhio per una mezza reazione di poco prima e non voleva correre il rischio di perdere il polso della partita come era accaduto la sera precedente a Ivanov. Resta comunque un'intervento al massimo da ammonizione, tanto più che a subire davvero il fallo non è Bresciano, ma Zambrotta. Il rigore è generoso, cercato con molto mestiere da Grosso, ma tutt'altro che regalato. Non solo il difensore australiano è pollo a buttarsi per terra totalmente fuori tempo, ma, mentre fa di tutto per levare dalle palle il braccio destro, allarga quello sinistro (coperto alla visuale dell'arbitro) e tira una bottarella alla gamba di Grosso. Bottarella da poco, certo, ma che un minimo il tempo glie lo fa perdere. Altrettanto certo che Grosso rovini per terra solo e unicamente perché sa che da quella posizione non può crossare (a chi la dovrebbe dare?) e non può tirare (di sinistro non c'è modo, di destro la butta in curva). Insomma, giusto così.
Bravo Totti, certo aiutato dal fatto (poi Lippi dirà previsto) di entrare quando sono ormai tutti cotti e non pagare il suo "ritardo" fisico, ma capace di creare tre grandi giocate con altrettanti palloni toccati. Esageratamente criticati Iaquinta e Del Piero, che certo non stupiscono, ma fanno ciò che Lippi chiede loro (Iaquinta ci mette un po' a capirlo) e riescono anche a piazzare un paio di bei cross. Giuste lodi comunque all'Australia, che ha fatto un signor torneo e deve solo essere fiera. Mi è spiaciuto un sacco scoprire che Kewell non avrebbe giocato vedendolo entrare in campo con le stampelle. Brutto modo per chiudere un Mondiale, proprio subito dopo aver finalmente trovato il gol, oltretutto nella partita più importante. Forse con lui in campo sarebbero riusciti a creare qualcosa di sensato in attacco. Un bacio a Hiddink: lunedì sera ha rosicato come un coglione, il giorno dopo ha trovato la forza di parlare con un minimo di senso. Resti un coglione, ma sei anche un signor allenatore.
Applausi per Svizzera e Ucraina, che non hanno regalato un ottavo di finale memorabile sul piano del gioco, ma chiudono qui un signor Mondiale. Sì, chiudono qui, perché se ci si preoccupa per l'Armata Brancaleone di quello che vuole insegnare l'inglese ai figli, beh, allora tanto valeva uscire al girone. Spiace un sacco per Senderos, avrei voluto vederlo in campo un'ultima volta, e per il suo sostituto, rotto alla fine del primo tempo. Che sfiga! E che schifo di rigori. Mi beo, comunque, di averli pronosticati tutti, uno per uno. Chi mi sedeva a fianco non capiva se porto sfiga o ho intuito.
Il Brasile si fa piallare dal Ghana, ma approfitta di una banda di polli incapaci di concretizzare le occasioni e di chiudere come si deve. Certo, se l'arbitro ti grazia un Juan da espulsione e ti abbuona il raddoppio in fuorigioco quando l'avversario ti sta sezionando, beh, diventa facile. Ma dei merdosi fischietti parlo più avanti.
Gli ottavi di finale si chiudono con una partita bella ed emozionante. La Spagna si conferma squadra femmina, incapace di tirare fuori le palle quando il gioco si fa duro. Han fatto i fighi giocando contro l'Acireale, il Cimiano e la Sangiuseppese, ma contro i galletti l'han presa sonoramente in culo. Qualche accenno di bel gioco nei minuti iniziali, un rigore sacrosanto trasformato e poi una solida marea black a travolgerli a centrocampo, loro e il possesso palla tanto bello e spettacolare. Zidane, dopo aver rischiato di chiudere la carriera con uno squallido pareggio contro la Corea, gioca un partitone e mette l'oliva nel Martini con un bel gol. Ribery sbaglia tanto ma, assieme a Vieira, si rivela l'arma migliore per punire le gambe molli degli spagnoli. Henry non pervenuto.
Da sottolineare, non posso farne a meno, quanto gli arbitri facciano sempre più cacare. La Germania ha dominato e meritato con la Svezia, l'arbitraggio probabilmente non ha deciso (oltretutto il rigore sbagliato da Larsson era pure generoso), ma resta il fatto che si è vista la prima vera "gestione" per la squadra di casa: quasi tutti gli episodi dubbi, quasi tutte le piccole scelte, quasi tutti i cartellini, andavano in una sola direzione. Se il quarto di finale con l'Argentina sarà equilibrato come credo, questa cosa potrebbe pesare molto.
Tremendo anche Ivanov in Portogallo Olanda, che non espelle sull'infortunio di Cristiano Ronaldo e già da lì comincia a perdere il controllo della situazione. Per carità, lo ringrazio anche, che la Royal Rumble è stata divertente, ma non ci ha capito davvero un cazzo, dall'inizio alla fine. Del gioioso arbitraggio pro-carioca ho detto, ma va aggiunto che, visti gli orrori commessi fino adesso nel torneo, a 'sto giro all'Italia va più che bene. Contro i canguri un arbitro un po' protagonistoide e fiscale, ma certo non scandaloso.
Ah, fra l'altro, Rosetti ieri sera è stato solo ottimo. Secondo me tifa un po' Ucraina.
Scriptnotes, Episode 665: What Can You Even Do?, Transcript
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The original post for this episode can be found here. John August: Hello
and welcome. My name is John August. Craig Mazin: Well. My name is Craig
Mazin. Jo...
4 ore fa
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