Quinzaine des Réalisateurs
Congorama (Canada/Belgio/Francia)
di Philippe Falardeau
Piacevolissima commedia agrodolce su un sedicente inventore un po' sfigato e anche po' antipatico, che scopre di essere stato adottato e s'imbarca nella ricerca delle sue origini canadesi. Ho riso di gusto e ho apprezzato lo squallore infinito del protagonista, che davvero fa di tutto per rivelarsi un uomo molto triste.
Un Certain Regard
10 canoe (Australia)
di Peter Djigirr e Rolf de Heer
Alcuni zozzoni australiani scortecciano gli alberi per costruirsi delle canoe. Il vecchio della situazione racconta al giovane stolto una favoletta dei tempi andati. I due piani narrativi, il primo in bianco e nero, il secondo a colori, vengono uniti da una voce narrante. A metà fra il documentario sulle abitudini degli aborigeni e l'adattamento cinematografico di una pseudoparabola leggendaria, 10 canoe sarebbe anche interessante, se non fosse per quell'insostenibile voce del narratore, che davvero tedia dall'inizio alla fine.
Quinzaine des Réalisateurs
Ça brûle (Francia)
di Claire Simon
Il classico film francese da festival. Sembrava non esserci, e invece spunta fuori all'ultima giornata.
Quinzaine des Réalisateurs
Lights in the dusk (Finlandia)
di Aki Kaurismaki
Come quattro anni fa, chiudo la rassegna di Cannes con un film di Kaurismaki. Come quattro anni fa, la scelta è solo ottima. Questa specie di fotoromanzo noir, fatto di attori costantemente in posa plastica, frasi che sono sentenze scolpite nel marmo e colori intensi, è un'amara riflessione sul potere del denaro e della patata, ovviamente affrontata col solito gusto tragicomico. Affascinante.
Scriptnotes, Episode 665: What Can You Even Do?, Transcript
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The original post for this episode can be found here. John August: Hello
and welcome. My name is John August. Craig Mazin: Well. My name is Craig
Mazin. Jo...
3 ore fa
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