Fame Chimica (Italia, 2003)
di Antonio Bocola e Paolo Vari
con Marco Foschi, Valeria Solarino, Matteo Gianoli
Interessante esordio per due registi italiani che non si piegano al trend dello sciatto e mettono in scena una Milano non proprio da bere, senza però rinunciare alla cura per l'immagine e mostrando una regia robusta e convincente tanto quanto le prove degli attori, soprattutto dell'ottimo Matteo Gianoli.
Insomma, un film antimucciniano se ce n'è uno, privo della pomposa retorica e del gusto per lo spettacolo che caratterizzano il regista romano e i suoi epigoni. Vari e Bocola si concentrano sul realismo dei drammi da periferia, sui furtarelli, sulla vita da panchina al parco e sul razzismo del leghista frustrato. E raccontano i sentimenti, il rapporto fra padre e figlio, l'amicizia, l'amore per la figlia del barista.
Peccato solo per quei ridicoli inserti musicali con un dimagritissimo Zulu, davvero pacchiani e fuori posto. Ma ignorandoli si scopre un bel film italiano recente. Il che, diciamocelo, non è mica facile.
Scriptnotes, Episode 665: What Can You Even Do?, Transcript
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The original post for this episode can be found here. John August: Hello
and welcome. My name is John August. Craig Mazin: Well. My name is Craig
Mazin. Jo...
3 ore fa
2 commenti:
Non ho visto il film (e lo confondo sempre con Provincia Meccanica), ma ne approfitto per consigliarti due film italiani STUPENDI visti quest'anno.
- Arrivederci Amore Ciao (di Michele Soavi)
- E Se Domani (di Giovanni La Pàrola)
Ma poi com'è che ogni volta che vedo Paolo Kessisoglu al cinema o a Camera Cafè non posso non pensare a te? Per me siete separati alla nascita.
Secondo me Kessissoglu è sputato Stricchio. Sia nel look generale, sia nel tipo di personaggio che interpreta solitamente.
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