Era lo scorso agosto, più o meno a
metà della stressante settimana di Gamescom a Colonia. Stavamo tutti
accasciati in giro per l'appartamento, intenti a scribacchiare,
preparare articoli, mangiare pezzi a caso di pizze assemblate con
ingredienti altrettanto a caso. Al mio capezzale giaceva Fotone: ci
stavamo dividendo proprio una di quelle pizze. Una di quelle extra,
aggiunte all'ordine così, tanto per abbondare e tenerci leggeri. In
quel momento passa il Solettone, si chiacchiera un po', e poi mi
scaturisce dal cuore – uscendo da chissà quale orifizio – un
tanto spontaneo quanto raro "grazie". Grazie perché,
sostanzialmente, sono stato a tre GDC e a due GDC Europe, e senza di
lui non ci sarei andato. Sole sgrana gli occhi, incassa il colpo, si
gode il momento e si allontana per non rovinarlo. Ecco, questo è,
per me, la GDC. Una roba che grazie. E domani ci torno, assieme a un
Fotone con addosso una maschera pelosa, perché io e lui abbiamo
deciso che ci dovevamo andare, dando retta a questo e quel motivo
assolutamente ragionevole, ma soprattutto al cuore.
E così Fotone ha preso e mi ha
raggiunto a Monaco, prendendo lu postale sulla nazionale per Roma,
poi un volo del monopolio Lufthansa, poi riuscendo a non sbagliare
una virgola delle istruzioni che gli avevo mandato in mail e
raggiungendomi a casetta a Monaco. Perché comunque costava meno. Ho
scritto questo post durante il secondo volo. Durante il primo ho
letto un numero di Retrogamer, mi sono giocato tutto Escape Plan
sulla PS Vita di Fotone (e ne ho scritto pure la recensione), mi sono
guardato un DVD di Chris Rock. Sul secondo volo, invece ho passato
tutto il tempo a navigare su Internet grazie al Wi-Fi di bordo. Lo
scalo è stato a Philadelphia. La mia adorata Philadelphia. Ma quanto
è bello che proprio in questo viaggio si faccia scalo a
Philadelphia, anche se non siamo usciti nemmeno un attimo
dall'aeroporto? È bello. È meno bello, magari, che, nel viaggio in
cui mi sono ripromesso di non spendere soldi in giro a caso come mio
solito, riesco a comprare una felpa (dei Phillies) in uno scalo da
due ore e mezza trascorso per un'ora e mezza all'immigrazione. Però
devo dire che in giro per negozi sto riuscendo a non comprare nulla.
Anche nel negozio dell'NFL: niente. Anche nel negozio coi poster
ganzi: niente. Vedremo se sarà così anche oggi, nella giornata il
cui programma è "andiamo in giro per negozi".
E poi, da domani si affronta ancora una
volta la fiera più ganza del creato, alla faccia di tutto e tutti.
Abbiamo un po' di appuntamenti, abbiamo un bel po' di conferenze cui
vorremmo assistere, abbiamo da girare, divertirci e lavorare, con la
speranza di rendere buon servizio a chi farà la grazia di darci
retta su Outcast. Siamo carichi e convinti. Fotone, addirittura, un
paio di settimane fa mi ha chiesto di girargli l'elenco delle
conferenze e degli appuntamenti, così si sarebbe preparato sugli
argomenti. Non me l'ha mai fatta prima, una richiesta del genere. No,
dico.
(Poi non si è preparato, ma è il
pensiero che conta)
Come al solito, quando faccio un
post in cui dico che ci sarà una pausa nelle pubblicazioni, poi la
pausa non c'è. Vediamo come prosegue la settimana.
5 commenti:
Sposatevi!
per curiosità è vero che 1/3 degli americani è obeso? in strada si vedono tripponi ogni due passi? le belle ragazze scarseggiano?
Mah, più che altro diciamo che quando sono obesi fanno veramente spavento. Poi è chiaro che quel che vedo io non fa statistica e magari 1/3 son davvero obesi, ma io vedo anche un sacco di gente in forma.
E ci sono anche le belle ragazze, molte. Fra l'altro per tutti i gusti. :D
Alla fine sei andato tu e ho saltato io. C'amarezza. E anche camaronna
Sorry. :D
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