The Walking Dead 03X13: "Arrow on the Doorpost" (USA, 2013)
con le mani in pasta di Glen Mazzara e Robert Kirkman
episodio diretto da David Boyd
con Andrew Lincoln, David Morrissey, Laurie Holden, Norman Reedus, Scott Wilson, Michael Rooker, Lauren Cohan, Steven Yeun, Danai Gurira
E per la seconda settimana di fila, un bell'episodio di quelli in cui accadono sostanzialmente due cose in croce, almeno in ottica di "visione globale", ma perlomeno sono cose importanti/interessanti e l'episodio, pur non bello come il precedente, è solido e piacevolissimo. È l'atteso episodio dell'incontro fra Rick e il Governatore che ci avevano sventolato sotto il naso nei promo della seconda metà di stagione, una lunga conversazione a un tavolo in cui i due mettono in mostra le rispettive doti d'attore e si esibiscono in monologhi e scambi assortiti. Round, direi, vinto in scioltezza da un Morrissey inquietante e perfetto, per esempio nella leggerezza con cui racconta quel certo episodio del passato, rispetto a un Lincoln che, per carità, fa il suo, ma in quello sguardo vacuo da Rick poco sano di mente e in quel tono retorico con cui spara le sue grandi frasi fatte, mi sembra sempre metterci un po' troppa maniera.
In generale, il grande match a parole è sufficientemente teso e ritmato, oltre che accompagnato da momenti magari risaputi, ma molto ben scritti, fra "gli altri" all'esterno, con una bella serie di chiacchiere umane e sentite fra soldati di fazioni opposte che sanno perfettamente che al prossimo incontro faranno parlare le armi. Il tutto, poi, viene intervallato dagli inevitabili sviluppi alla prigione, fra quel Merle giustamente in ansia per il fratello, quel Glenn sempre più badass e una riappacificazione che ci voleva e che testimonia ancora una volta la non voglia di trascinare a lungo, fra incomprensioni e non detti, quel che non ha senso trascinare. E che continua a far spiccare la povera Andrea sempre più in crisi esistenziale lì nel mezzo. Anche se devo dire che il suo comportamento, qui, pur facendo comunque un po' venire il nervoso, lo trovo tutto sommato coerente con come il personaggio ci è stato dipinto e comprensibile: la ragazza sta messa male. Segnalo comunque questo illuminato commento:
How I think the episode should have started:Molto bello, comunque, il modo in cui l'episodio va poi a concludersi, con quel montaggio alternato e musicale che ci racconta di come i due personaggi in questione si trovino a dover e voler manipolare i fatti per poter governare i rispettivi gruppi. Ancora una volta viene reso esplicito il parallelo fra Rick e Governatore, tema portante di un po' tutta la stagione, sempre sfruttato in maniera efficace per questi montaggi a distanza. Quanto al dubbio su cui si chiude, beh, è sicuramente una bella idea e una bella situazione in cui mettere i personaggi, così come mi piace il modo ambiguo e difficile in cui Rick la sta affrontando, anche se, parliamoci chiaro, sarei molto, molto, molto sorpreso se alla fine decidesse di non fare il bravo guaglione. Non ci credo neanche se lo vedo, dai.
*Andrea walks in*
"What's going on?"
*Rick and the Governor shoot her and then high five*
E stasera registriamo il podcast, ovviamente. Poi vado a vedermi Sly al cinema.
2 commenti:
Quanto mi piace questa situazione in cui non si riesce a delineare una chiara distinzione su chi sia l'hero e chi il villain della situazione. Ho però la paura che la chiave della situazione sia, purtroppo, nelle mani di Andrea...
Si, secondo me Andrea l'hanno fatta cosi' inspopportabilmente stupida e odiosa che sono obbligati a farla diventare il perno, la chiave di volta, di tutta la vicenda. Non ho ancora visto la puntata 14 quindi non ditemi niente.
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