The Walking Dead 05X10: "Them" (USA, 2015)
con le mani in pasta di Scott Gimple e Robert Kirkman
puntata diretta da Heather Bellson
con Andrew Lincoln, Norman Reedus, Lauren Cohan, Sonequa Martin-Green, Steven Yeun, Danai Gurira, Melissa McBride, Michael Cudlitz
Era evidente già nei pipponi esistenziali e nella dipartita della scorsa puntata, lo è ancora di più in questa: siamo in un momento in cui gli autori hanno deciso di spingere il più in basso possibile i propri personaggi, portarne la disperazione ai massimi estremi, dalle parti dell'allegria che si respira, per dire, in un The Road. Se dovessi far finta di niente, direi che mi sembra una scelta un po' estrema e fuori tiro, che rischia di uniformare un cast di personaggi in teoria piuttosto eterogeneo verso un'unica direzione. Ma da persona che ha letto il fumetto, pur evitando di fare anticipazioni, riesco a dare una lettura diversa alla cosa, pensando che si stanno preparando i personaggi per ciò che arriverà a breve. Anzi, a brevissimo, a giudicare da come si conclude la puntata.
Nel mentre, devo dire che ho apprezzato molto di più il modo in cui questo improvviso tuffo nella disperazione ci è stato raccontato qui. Sarà che The Walking Dead non è esattamente popolato da attori sopraffini, sarà che la scrittura ci va spesso giù pesante, sarà quel che sarà, ma trovo funzionino meglio le puntate che se la giocano con dialoghi secchi, brevi, poco insistiti, e soprattutto coi silenzi, con le immagini dirette, esprimendo concetti in due parole e senza sentire il bisogno di farti la didascalia approfondita. Poi, certo, aiuta anche il fatto che a 'sto giro non ci siamo dovuti sorbire il regista che ha scoperto i filtri di Instagram e si diletta col montaggio surreale, onirico e tanto poetico. Ma insomma, il punto è che questa è un'altra di quelle puntate in cui "non succede niente" e che di fatto definiscono l'identità di The Walking Dead, quella che a molti non piace e che a me, in linea di massima, va benissimo. Però senza i pipponi, dai.
A margine, la stagione continua a confermare quanto dichiarato tempo fa da Robert Kirkman, vale a dire che sarebbe stata la più fedele al fumetto, con tante scene e tanti momenti prelevati di peso dalle sue pagine. Questa settimana ci siamo beccati il famoso monologo di Rick, seppur traslato in una situazione diversa, ovviamente modificato in base alle necessità e con una risposta targata Daryl in coda. E poi, come detto, sul finale è apparso un nuovo personaggio, interpretato dal Topher Grace del discount, che apre teoricamente le porte a tutta una nuova fase pescata di peso dal The Walking Dead originale. Forse. Vai a sapere. Dal trailer della prossima puntata non è che si capisca bene. Dai, crediamoci. Io ci credo. E magari poi a fine stagione...
Fra l'altro, sempre nell'ottica del pescare dal fumetto, un po' tutta la puntata sembrava tendere verso quell'altra cosa là legata a Maggie. E invece no. Non ci sarebbe stata male.
3 commenti:
Fra l'altro, sempre nell'ottica del pescare dal fumetto, un po' tutta la puntata sembrava tendere verso quell'altra cosa là legata a Maggie. E invece no. Non ci sarebbe stata male.
Eh, magari. Sarebbe stata una scelta coraggiosa. Il problema di questa serie è proprio la mancanza di coraggio e non so quindi cosa ne sarà delle trame legate a quell'ultimo personaggio spuntato ieri e a tutto quello che dovrebbe seguire.
Gesù. non dico altro.
a me la puntata è piaciuta...e poi aspettavo we are the walking dead da un pò :). la scena finale mi pare sia esattamente la stessa del fumetto no giusto (non sono andato a rivedere)?
Non sono andato a controllare ma di sicuro è molto simile (al di là del fatto che non erano Sasha e Maggie ad essere "contattate").
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