Tower Block (GB, 2012)
di James Nunn e Ronnie Thompson
con Sheridan Smith, Ralph Brown, Russell Tovey, Kane Robinson, Jack O'Connell
C'è un termine, "high concept", che viene spesso lanciato in giro di qua e di là e sul cui preciso significato Wikipedia non sembra in grado di darci certezze. E, come sappiamo, se neanche Wikipedia può darci certezze, è finita. Nonostante questo, il termine esiste e tipicamente viene usato - per lo più in ambito cinematografico - per indicare quelle opere basta su una singola idea forte in cui possono essere riassunte. "Un parco giochi pieno di dinosauri clonati!", "Liam Neeson su un aereo preso di mira da un terrorista!", "Gli alieni invadono la periferia londinese!", "Batman si tira le pizze con Superman!", "Liam Neeson cammina fra le tombe!", "Ryan Reynolds seppellito vivo!", "Un bambino vede la gente morta!", "Liam Neeson vuole vendicarsi!"... cose del genere. Ora, magari ho frainteso tutto e sto usando il termine nel modo sbagliato, ma direi che Tower Block ci si infila alla grande.
Uscito in patria nel 2012 e arrivato di recente in Italia sul mercato dell'home video senza passare dal via, il film d'esordio di James Nunn e Ronnie Thompson è ambientato in uno di quegli enormi condomini britannici la cui popolazione si divide fra gente più o meno normale e teppisti violenti. Quelle zone simpatiche, insomma, in cui la differenza fra l'arrivare a casa e il finire al pronto soccorso è sempre molto flebile. O quantomeno così ce li raccontano, io poi non è che ci abbia mai abitato. In questo luogo cinematograficamente affascinante e non a caso negli ultimi anni piuttosto sfruttato, troviamo una situazione particolare: l'edificio è ormai quasi disabitato causa demolizione imminente e sono rimasti solo gli inquilini dell'ultimo piano, che ovviamente sono un tripudio di diversità umana, dalla coppia anziana alla single depressa, passando per la ragazza madre rincretinita, la famigliola col bambino fanatico di Battlefield 3 e ovviamente una tripletta di criminali. E qui scatta l'high concept: un cecchino piazzato nel palazzo di fronte ha deciso che vuole ammazzarli tutti e loro non hanno modo di scappare, perché l'ascensore è bloccato, l'uscita sul retro è barricata e gettarsi lungo le scale con vetrata equivale a urlare "pull!".
Tolta la ventina di minuti iniziale, dedicata a creare un contesto per la situazione e a definire i personaggi, il resto del film è esattemente quel che ci si può aspettare da una situazione del genere, gestita all'insegna del budget ridotto, del non farsi particolari problemi ad ammazzare qualunque personaggio e della tensione. L'azione vera e propria, a conti fatti, è pochina, ma il lavoro sull'accumulo di tensione è svolto bene, non ci sono svolte insensate o comportamenti cretini e, per quanto tutto sia lineare e abbastanza prevedibile, ci si diverte parecchio, complice anche la scelta eccellente e mai abbastanza abbracciata di limitarsi a novanta minuti. La baracca, ovviamente, è tenuta in piedi anche e soprattutto dalla sventagliata di caratteristi utilizzati come vittime predestinate, fra i quali svetta a colpi di carisma quel Jack O'Connell poi fattosi notare con '71 e Starred Up (entrambi ancora inediti in Italia) e al momento impegnato nel suo lancio hollywoodiano, fra un 300: L'alba di un impero e un Unbroken. Se Tower Block merita è anche per godersi il suo teppista tanto stronzo ma in fondo dal cuore d'oro che ruba la scena a tutti.
Me lo sono visto in lingua originale ed è il solito tripudio di accenti impresentabili che si trova nei film ambientati all'interno dei palazzoni britannici. E che ci vuoi fare?
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