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4.2.15

Transparent - Stagione 1


Transparent - Season 1 (USA, 2014)
creato da Jill Soloway
con Jeffrey Tambor, Gaby Hoffmann, Jay Duplass, Amy Landecker, Judith Light

Transparent è la prima serie realmente di spessore uscita da quella cosa strana che sono gli Amazon Studios, e quando dico "di spessore" intendo dire che si tratta di una roba dalla bellezza lancinante. Dando uno sguardo al post in cui elenco le serie TV viste l'anno scorso, si può evincere che è la mia serie preferita in un 2014 capace di regalarmi parecchia altra gioia sul fronte televisivo e posso pure aggiungerci che lo è di gran lunga. Mi trovo per altro in buona compagna, dato che la serie di Jill Soloway ha fruttato ad Amazon i suoi primi due Golden Globe e un sacco di buzz, seguito a ruota - in maniera credo molto poco casuale - dall'annuncio di una nuova serie realizzata da Woody Allen. Insomma, tutto bellissimo, tutto fantastico, vogliamoci bene. Ma perché? Che ha di così bello, 'sto Transparent? Beh, intanto è un qualcosa che prima non c'era. E hai detto niente.

Pubblicata tutta assieme lo scorso settembre, come è pratica comune per le serie "TV" di Netflix e Amazon, Transparent è una piccola meraviglia che condensa in dieci puntate, quasi tutte scritte e dirette dalla stessa Soloway, una spremuta di semplice e spontanea umanità. In un certo senso mi ricorda un po' Girls, per la voglia di mettere a nudo e di raccontare un certo tipo di persone che popolano un microcosmo specifico, anche se poi non ci potrebbero essere due serie dall'impatto più lontano, vuoi per la differenza d'approccio fra Jill Soloway e Lena Dunham, vuoi perché New York e Los Angeles sono divise da galassie, universi, buchi neri e nexus spaziotemporali. Transparent, comunque, racconta di una famiglia disfunzionale come tante ne abbiamo viste nella narrativa americana, ma forse anche un po' diversa da tutte le altre, e presta fede al suo titolo mettendo completamente a nudo i propri personaggi, puntando tutto su una profonda vulnerabilità capace di regalare risate e commozione senza mai forzare la mano.

È una serie dall'atmosfera lieve e spensierata, che affronta temi difficili in maniera liberatoria, delicata e divertente. Viaggia fra passato e presente, raccontando una vita di ombre e timori, mettendo sulla piazza i rapporti tra fratelli e sorelle, parlando di intrecci, amicizie, relazioni, sessualità, umanità, senza alcuna inibizione ma senza risultare mai aggressiva, solo di una semplice e spiazzante onestà (e sta forse in questo suo approccio sempre incisivo ma mai brutale la principale differenza con Girls). Se tutto questo funziona è grazie all'incredibile coerenza nella direzione di Jill Soloway e alle pazzesche performance che riesce a tirar fuori dai suoi attori. Jeffrey Tambor è fuori dal mondo, uomo improvvisamente rinato, bambina di settant'anni impegnata ad esplorare il mondo, ma attorno a lui gravita un cast meraviglioso, da quel fascio di nervi di Gaby Hoffmann al sorprendente Jay Duplass. Insomma, Transparent è una serie pazzesca, scritta, diretta ed interpretata in maniera meravigliosa, da guardare e riguardare volendole solo e unicamente bene.

Amazon Prime merita la sottoscrizione anche solo per l'esistenza di questa serie, anche al di là del fatto che praticamente qualsiasi altra cosa abbiano prodotto gli Amazon Studios è trascurabile. Detto questo, vedo che in Francia è apparsa Alpha House in TV, quindi suppongo che stiano cominciando a cedere i diritti per le varie serie in giro fra i canali televisivi del pianeta. Quindi, chissà, magari un'edizione italiana di Transparent non è poi così lontana. Certo, visti i temi trattati, vai a sapere.

4 commenti:

Mi hai incuriosito assai... chissà se prima o poi arriva anche in Italia (magari assieme alla settima stagione di 30 Rock...)

Secondo me, anche considerando la vittoria ai Golden Globe, prima o poi arriva, quantomeno su una pay TV.

Scusa off ma volevo un tuo parere su tomb raider 2, gli sviluppatori hanno detto che anche stavolta lara verrà pestata ,torturata ecc e avrà anche problemi mentali e cicatrici fisiche, ma non è mettere il culo nelle pedate? Già l'industria e accusata di violenza e sessismo che bisogno c'è di farla passare al tritacarne per tutto il gioco?

Eh, che vuoi che ti dica, suppongo ritengano che sia un selling point di spessore. E fra l'altro, probabilmente, manco hanno torto.

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