The Gambler (USA, 2014)
di Rupert Wyatt
con Mark Wahlberg, Brie Larson, Jessica Lange, John Goodman, Michael K. Williams, Alvin Ing
The Gambler è il remake di un film degli anni Settanta dallo stesso titolo, noto in Italia come 40.000 dollari per non morire, scritto da quel ganzo di James Toback e interpretato da un James Caan all'apice della forma. E pur non essendo un'operazione disastrosa ai livelli di, che so, il nuovo Carrie, è il classico remake spento, moscio, inutile, che non solo non riesce a dire nulla di nuovo, finisce anche per perdere quasi tutta la forza dell'originale, diventandone pallida ombra. È un pessimo film? No, si lascia guardare e se te lo ritrovi davanti una domenica pomeriggio in TV puoi addirittura divertirti, anche perché io faccio sempre fatica a dire no a un film che regala un paio di ottime scene a qualche grosso attore con un po' di anni sulle spalle, ma insomma, rimane un'opera trascurabile. Più che altro, se proprio si deve andare a cercarselo, tanto vale puntare sull'originale, no?
Comunque, entrambi i film raccontano bene o male di un professore universitario brillante, arrogante, spocchioso e dal carattere intollerabile, che conduce una doppia vita all'insegna del gioco d'azzardo senza freni. È totalmente assorbito dal vizio, cosa che ovviamente, quando gira male, lo trascina in un gorgo di debiti e gli impedisce di uscirne, dato che se anche riesce a recuperare i soldi che gli servono, finisce subito per buttarli via al primo tavolo da gioco che gli capita davanti. Solo che le faccende di debiti si fanno un po' troppo gravi e il nostro amico si ritrova con pochi giorni a disposizione per mettere a posto le cose. Seguiranno errori clamorosi, conoscenti e familiari trascinati nel marcio in maniera più o meno consapevole e altre sciccherie. Niente male, come storia, eh? Ecco, se vi intriga, ripeto, guardatevi il film originale.
Il problema di questo remake è che da un lato Wahlberg, seppur dignitoso e ammirevole per la scelta di perdere circa ottomila chili di muscoli in nome dell'interpretazione, non riesce ad esprimere il giusto mix di arroganza, menefreghismo e crescente disperazione. Ci va vicino, ma James Caan era un'altra cosa. Senza contare che comunque, in ogni singola scena che vede il protagonista alle prese col resto del cast, i "vecchi" si mangiano tutto e lo fanno sparire. Il che è un po' un problema, se consideriamo che il film è tutto incentrato su di lui e gli altri sono poco più che comparse. L'altro problema sta nella direzione di Wyatt, che trova qualche bella immagine ma si perde in una ricerca estrema di poetismi forzati e canzoncine infilate nel modo giusto, finendo per sbagliare completamente l'atmosfera e, di nuovo, non dando mai per un attimo la sensazione di fine imminente che si dovrebbe respirare. E va bene che si racconta la storia di un menefreghista arrogante, ma un po' di tensione sarebbe gradita. Poi, di nuovo, per quanto in larga misura sbagliato, non è un pessimo film e ha i suoi momenti, senza contare che, seppur in un ruolo di carta velina, c'è Brie Larson, e io non posso dire troppo male di un film con Brie Larson. Ma insomma, rimane trascurabile.
Uscito a inizio anno un po' dappertutto, il film arriva questa settimana in Italia, direttamente sul mercato dell'home video.
1 commenti:
Visto in aereo qualche giorno fa...non sapevo fosse un remake. Sicuramente ho visto quello sbagliato, mi sono addormentato a più riprese..XD
Lento come la morte...
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