Out of the Furnace (USA, 2013)
di Scott Cooper
con Christian Bale, Woody Harrelson, Casey Affleck, Zoe Saldana, Sam Shepard, Willem Dafoe
Mentre guardavo Out of the Furnace, mi sembrava di stare davanti a un episodio di Justified completamente privato di senso dell'umorismo e sparato brutalmente sul grande schermo. In pratica una ballata di Bruce Springsteen, anche se poi nel film Bruce Springsteen nel film non si sente e Scott Cooper ha preferito metterci i Pearl Jam, con una scelta forse più adatta a raccontare il degrado americano tutto sporco, lurido e fatto di tragedie senza speranza in cui, forse, il romanticismo del Bruce non avrebbe poi tutto questo spazio. I Gaslight Anthem non adavano bene, son troppo movimentati. E insomma, la sostanza è quella lì: si parla di gente rozza, sporca, che fa la vita dura lavorando in fabbrica e che ogni volta che esce di casa deve stare un po' più attenta del normale perché la tragedia incredibile è sempre lì che l'aspetta dietro l'angolo.
Voglio dire, Christian Bale interpreta il ruolo di uno che ne ha viste talmente tante da essere diventato Christian Bale tutto magrolino, con la barbetta e lo sguardo depresso. Lavora in un'acciaieria brutta e pesante, appiccicato alla fornace, e riesce a malapena ad avere una vita al di fuori del suo impiego. Il padre sta morendo di una malattia brutta, causata dai decenni di lavoro appiccicato alla fornace e che quindi prima o poi contrarrebbe anche Christian Bale, se non fosse che probabilmente presto la fornace chiuderà perché c'è la crisi. Il fratello, invece, è appena tornato dalla guerra e vive quindi il dramma dello stress brutto di chi ha trascorso il fiore della sua giovinezza sparando alla gente in terra straniera. E oltretutto torna a casa nel paesino di provincia americano in cui la prospettiva migliore consiste nel lavorare all'acciaieria che ha condannato a morte tuo padre e alla depressione tuo fratello. Epperò, Christian Bale commette l'errore di avere una storia d'amore con Zoe Saldana. Non si fa. Il karma quindi lo punisce e lo fa finire in galera per una botta di sfiga clamorosa, con morti ammazzati inclusi. Basta? Non basta: durante il periodo che Christian trascorre in prigione, la Zoe decide di trovarsi un uomo serio e il fratellino va a inguaiarsi in una maniera che non sto qui a svelare ma basta aver visto un paio di film americani da depressione per poterla immaginare. A quel punto è abbastanza inevitabile che a Christian si chiuda un po' la vena sul collo.
L'aspetto migliore di Out of the Furnace, al di là delle interpretazioni di una banda d'attori uno più bravo dell'altro, sta forse nel modo in cui riesce a ballare in equilibrio sul confine che separa il classico film drammatico tutto intento a raccontarti la provincia americana dal classico film d'azione tutto intento a raccontarti la gente (americana) che s'incazza e cerca vendetta. Christian Bale s'arma di doppietta e, assieme a zio Sam Shepard, va a cercare di scoprire cosa sia accaduto al fratello, ritrovandosi inesorabilmente avviato sulla direttrice che li porterà allo scontro frontale con lo schizoide lercio, pericoloso e con la faccia che fa brutto interpretato da Woody Harrelson. Solo che il film cambia continuamente direzione e, per dire, dopo uno splendido momento in cui pare che stia per succedere di tutto e la tensione va alle stelle, si torna invece a casa come se niente fosse e il tono rimane quello del dramma, dell'ansia, della difficoltà insita nel provare a fare la cosa giusta, del film che sembra voler andare in tutte le direzioni e poi finisce per non andare da nessuna parte e, soprattutto, del fatto che se vivi nella provincia americana deve andare sempre tutto storto e alla fine soffrirai come un cane.
L'ho visto a fine gennaio, al cinema qua a Parigi, chiaramente nella lingua originale che si conviene a un film con gli attori bravi che interpretano la gente sofferta. Ho aspettato fino adesso a scriverne perché, boh, forse stavo aspettando di vedere quando sarebbe uscito in Italia. Solo che a un certo punto uno si rompe anche le palle di aspettare, eh.
1 commenti:
un film noioso, proprio quanto una ballata di bruce springsteen :)
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