Parker (USA, 2013)
di Taylor Hackford
con Jason Statham, Jennifer Lopez, Michael Chiklis
Non ho mai letto un singolo romanzo di Donald E. Westlake, quindi non conosco il personaggio di Parker e le sue storie, però so che quei libri hanno la tendenza a generare filmoni, quindi un po' in questo Parker, primo adattamento ufficiale realizzato coi diritti e quindi il permesso di usare il nome, ci volevo credere. In fondo, Taylor Hackford un filmone non l'ha forse mai diretto, ma quando è ispirato fa il suo lavoro in maniera più che decorosa, la presenza di Jason Statham e Michael Chicklis garantiva cazzutaggine e testosterone e la produzione di secondo piano lasciava presagire che, quantomeno, non ci saremmo dovuti sorbire il film ammorbidito dal target adolescenziale. E mi sento pure di affermare che, a dirla tutta, queste premesse siano state rispettate e Parker sia un film di serie b decoroso, assolutamente gradevole, con due antagonisti cazzuti e che non le manda a dire in termini di cruda violenza. Però è allo stesso tempo una cosetta un po' deludente e che avrebbe potuto funzionare tanto, ma tanto meglio.
Ora, apparte che mi chiedo se fosse davvero il caso di raccontarci di nuovo la storia di Parker incazzato perché glie l'hanno messa in quel posto e intento a vendicarsi, ma mi rendo conto che sia una roba che funziona in maniera facile, il problema principale di Parker è che ha alcuni momenti tremendamente riusciti, circondati però da un sacco di piattume, attori svogliati che staccano l'assegno, personaggi esilini che sembrano essere rimasti in larga parte in sala di montaggio e primi piani di Jason Statham. Che, poverino ha carisma, ha presenza fisica, si impegna tantissimo, ma quando me lo inquadri fisso per svariati secondi chiedendogli di recitare con le sopracciglia, eh, insomma. In tutto questo si inseriscono un Nick Nolte che appare e scompare agitandosi a caso e borbottando e una trattazione troppo frettolosa di tanti aspetti, a dare l'impressione di una roba un po' tirata via, senza tanta convinzione.
Ed è un peccato, perché Statham comunque ce la mette tutta e ci crede fortissimo, Chiklis, pur sottosfruttatissimo, ha la sua presenza, Jennifer Lopez è perfino convincente nel suo ruolo e i momenti in cui il film deve girare - la rapina iniziale, le scazzottate brutali e sanguinarie, il confronto finale - funzionano proprio bene, senza contare che il lieto fine, pur presente, non è esattamente la fiera del buonismo che si vede in altri filmetti. Del resto Parker è un bel protagonista, un personaggio dalla brutale efficienza ma che tende a finire fatto a pezzi (e in questo sembra più John McClane del John McClane recente), un antieroe per davvero, uno che ha la sua morale ferrea e il suo senso dell'onore, ma è comunque un criminale sanguinario e ha un fascino che forse si meriterebbe ben altro film.
Fra le cose divertenti del film, comunque, c'è tutta la parte in cui Parker si finge texano e Statham improvvisa un accento che così son capace pure io. Lo segnalo, ché in italiano si perde.
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