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11.2.13

The Host


Gwoemul (Corea del sud, 2006)
di Joon-ho Bong
con Kang-ho Song, Hie-bong Byeon, Hae-il Park, Doona Bae, Ah-sung Ko

C'è una scena bellissima, surreale, toccante, più o meno a metà di The Host, in cui il film si ferma per un attimo, mette tutto in pausa, subito dopo una tradizionalissima sequenza horror e subito prima di riattaccare col suo adorabile minestrone di azione, comicità demenziale, satira politica e melodramma. La famiglia Park, sfiancata dall'infruttuosa ricerca della bimba rapita dal mostrazzo, si riunisce a tavola, dentro un negozietto ambulante. Sono tutti e quattro lì, attorno a un tavolino, che mangiano i loro spaghetti istantanei in silenzio, stremati e disperati. E insieme a loro, a mangiare, c'è la piccola Hyun-seo. Qualcuno le porge degli spaghetti, qualcun altro del riso. È semplicemente lì, con loro, anche se non c'è, e con loro mangia. Non ci sono musiche strazianti, non c'è nulla a sottolineare quanto sia bizzarra come cosa. È semplicemente così. Ecco, The Host è semplicemente così. È un film orientale che fa cose da film orientali e che un film occidentale non sarebbe mai in grado di fare allo stesso modo e con la stessa grazia.

The Host è centomila cose assieme ed è tremendamente riuscito in tutte quante. È innanzitutto un film di mostri come se ne vedono pochissimi, che fa esplodere l'azione con forse la sequenza di "mostro spacca tutto in mezzo alla folla" più riuscita di sempre e che si gioca tutte le sue carte su una creatura spettacolare. Se la computer grafica è un po' invecchiata - o magari paga il solito degrado figlio del guardare la roba in TV e in accaddì, invece che sul grande schermo - non lo è lo splendido design di questa ammucchiata mutante fra pesci, polipi e chissà che altro, micidiale, pericolosissimo mostro che arranca in giro con la grazia di un gatto ciccione, sempre pronto a scivolare, inciampare e incastrarsi, ma che quando decide di balzare ferocemente sulla sua preda si rivela implacabile. E già solo per questo, The Host sarebbe una delizia. Ma non c'è solo questo. C'è infatti pure il minestrone, che non è solo nella natura del mostro ma anche nell'insieme di toni e temi che compone il film.

La base sta in quel modo pazzesco con cui la narrativa dall'estremo oriente riesce a saltare da un registro all'alto nel giro di pochi secondi, quando non a portarli avanti tutti assieme senza tregua, e farti divertire, ridere come uno scemo, sobbalzare davanti all'azione o addirittura quasi commuoverti. The Host si diverte a prendere per il culo tutti i cliché del genere e allo stesso tempo li abbraccia alla sua maniera, mettendo al centro dell'azione una famiglia di sfigati che affrontano il mostro, subiscono perdite drammatiche, trovano la forza di sconfiggerlo dando ognuno il suo contributo. The Host si permette un finale che unisce la catarsi della vittoria a un'amarezza fortissima e coraggiosa, non esattamente all'ordine del giorno in produzioni simili di stampo occidentale. E The Host è anche, platealmente, burlescamente, fortissimamente, un film che fa satira sulla natura sottomessa del popolo coreano, mostrato come imbelle ed educato ad accettare passivamente quel che gli viene propinato dalle balle del TG (ricorda nulla?), ma anche del governo che opprime i cittadini con la sua intricata burocrazia e subisce e patisce qualsiasi porcheria arrivi da fonte statunitense, e sugli americani stessi, dipinti costantemente come macchiette, tanto nel soldato che prova a fare l'eroe da film d'azione e prende le sberle, quanto nei vari scienziati, militari e politicanti assortiti che affrontano la minaccia a modo loro. L'unico a non apparire poi tanto macchietta è il primissimo che si vede in faccia, lo scienziato che dà il via al tutto, in un episodio basato su un fatto molto simile - ma senza mostri mutanti - verificatosi in Corea nel 2000. Lui sembra tragicamente e stupidamente reale.

Ho visto per la prima volta The Host oltre sei anni fa, alla rassegna milanese del Festival di Cannes, e l'ho rivisto l'altro giorno in blu-ray. In entrambi i casi, coreano con sottotitoli, un po' perché son troppo belli quando sbraitano, ma soprattutto perché, anche volendo, una versione italiana, che io sappia, non esiste mi segnalano nei commenti, esiste ma è meglio di no. Il blu-ray, comunque, fa il suo porco dovere. Il bello di riguardarlo oggi? Scoprire che la tipa che tira con l'arco è quella di Cloud Atlas e, soprattutto, che lo scienziato americano all'inizio è Hershel di The Walking Dead. Ecco com'è iniziata l'epidemia zombi!

8 commenti:

Visto anch'io qualche anno fa, a casa in DVD/BD. Piaciuto molto anche a me, anche se l'unica che non mi convinse del tutto era la satira politica, non abbastanza approfondita da essere davvero interessante. O forse mi confondo con un altro film coreano, Mother, boh.

Comunque sì, molto bello.

Bravo, sottoscrivo tutto, riga per riga. Ah, la versione in lingua italiana esiste eccome, ma è comunque preferibile vederlo in coreano per le ragioni da te sopraesposte.

Ma sei sicuro? Non che non mi fidi, eh, ma non trovo informazioni da nessuna parte, al riguardo.

No, no, allora dillo che non ti fidi! :D

Comunque sì, sono sicuro: il film è arrivato pure da noi direttamente in dvd nel febbraio-marzo 2009 grazie a Enjoy Movies.

http://www.ebay.it/itm/The-Host-DVD-ENJOY-MOVIES-/230897466614

Ottimo, grazie, correggo il post. :)

Oppure: http://www.deagostinilibri.it/dvd/joon-ho-bong_the-host-.aspx?ean=8033406825351

magari paga il solito degrado figlio del guardare la roba in TV e in accaddì

ma che dici? in tv li rimasterizzano tutti, sulle reti rai e mediaset si vedono come in bluray, nelle tv regionali(tipo telenuovo) si vedono scempi(pure bande nere)

Ma guarda che io l'ho visto in blu-ray, eh! :)

Quello che intendevo dire che gli effetti al computer, perlomeno a esperienza mia, tendono a rendere molto meglio al cinema.

Come si veda la roba sui canali HD, poi, non lo so, dato che non mi capita da parecchio tempo si guardarne, anche se dubito che la compressione delle trasmissioni permetta una qualità pari a quella dei blu-ray. Di sicuro non è così su Sky HD.

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