The Walking Dead 03X09: "The Suicide King" (USA, 2013)
con le mani in pasta di Glen Mazzara e Robert Kirkman
episodio diretto da Lesli Linka Glatter
con Andrew Lincoln, Michael Rooker, Danai Gurira, David Morrissey, Norman Reedus, Lauren Cohan, Steven Yeun, Chandler Riggs, Chad Coleman, Laurie Holden
Mentre guardavo questa puntata di The Walking Dead, con ancora in testa la seconda stagione rivista tutta in fila di recente, mi sono ritrovato a pensare all'evoluzione dei personaggi e al fatto che, osservandola piano piano, di episodio in episodio, finisca per essere - giustamente - una cosa molto graduale e di cui non ti rendi troppo conto. E invece si tratta di un lavoro che, pur con qualche inciampo, viene svolto in maniera interessante e forse un po' sottovalutata. Non si tratta solo del percorso di Rick, chiaramente quello più palese e "forte": diversi altri personaggi si sono piano piano evoluti in maniera ricca e, tutto sommato, molto coerente. Glenn, per dire, sta venendo su proprio bene. E anche Andrea (ahahha, fermi, aspettate), nella sua crescita dalla donnetta indifesa dei primi episodi alla tizia che in questa terza stagione piglia, va, mena gli zombi, li accoltella e headshotta come se non ci fosse un domani, ha seguito un percorso bello e articolato, avvicinandosi almeno un pochino, almeno in questo, all'Andrea del fumetto. Sotto questo punto di vista, il suo personaggio, il suo percorso di crescita, è stato davvero ben organizzato, composto soprattutto - come per diversi altri - nel corso appunto della seconda stagione. Peccato che sia anche una rincoglionita insopportabile.
Ora, io sono fermamente convinto che ritenere un personaggio "pessimo" solo perché sta sulle balle sia, di fondo, sbagliato. I personaggi antipatici, o che comunque infastidiscono per le loro scelte, appunto, antipatiche, servono come il pane e portano tanto di buono nelle storie. Il problema è che li devi anche scrivere bene, altrimenti crolla un po' tutto. Lori, per dire, secondo me, ha sempre funzionato molto bene in quel che doveva essere, quantomeno se si esclude il simpatico episodio della scampagnata in macchina. Ma Andrea, per la miseria, ha veramente spezzato tre o quattro volte la corda che stava tirando. OK, abbiamo capito, si attizza per gli uomini forti, i leader cazzuti, vuole sentirsi altrettanto cazzuta per osmosi e ci si mette vicino, oltretutto non ha mai scoperto la verità su Shane e quindi non sa di avere una striscia aperta sull'argomento, ma ci sarà bene un limite a quanto è disposta ad accettare la compagnia di un deviato mentale pur di non ammettere a se stessa di aver preso una cantonata colossale? Certo che c'è, arriverà puntuale più avanti nella stagione, non ci sono dubbi, ma quanto dovremo aspettare? Troppo, temo. Che poi lo accetterei anche, se non significasse doversi sucare il monologo più patetico nella storia di The Walking Dead, roba da far rimpiangere quelli di Rick a cavallo fra prima e seconda stagione.
Ma quel monologo e, in generale, il personaggio di Andrea non rappresentano l'unico problema di questo episodio. Si parte subito con un tuffo nella palta, un prologo che riporta in scena la pezzenza delle sparatorie al sapore di fumogeno e sbriga in velocità e prevedibilità quel che c'era da sbrigare. Pezzenza, tristezza, noia. Poi, per fortuna, le cose si riprendono un po', e a tratti emergono spunti interessanti e passaggi di buona scrittura: il confronto con l'abbandono dei due fratelli (tanto tornano) non è male, soprattutto perché Steven Yeun fa bene il suo e ha un personaggio sempre più riuscito, e pure alla prigione si vedono belle cose. Tyreese mi piace e incredibilmente Carol ha delle scene di dialogo delicate e azzeccate, sia con il piccolo Carl, sia con Beth. Tutto l'episodio, poi, ruota attorno all'idea - probabilmente centrale anche nei prossimi - di spingere un po' sul ruolo di capo di Rick, mettendolo di fronte a situazioni e scelte sempre più dolorose e impossibili, costringendolo a fare quel che non ha più troppo voglia di fare e portandolo a uno sbrocco figlio anche del lutto. D'altra parte, la faccenda del telefono, che nel fumetto si è protratta a lungo, qui è stata presentata e poi mutata in altro, con la visione di Shane dell'altra volta e quel che accade qua, in un finale teso e intrigante, anche se, francamente, pure lui un po' pezzente nella messa in scena. Boh, vedremo come andrà avanti, ma di sicuro questo è uno di quegli episodi non troppo convincenti nonostante alcuni passaggi molto riusciti.
Che faccio, ci vado, oggi pomeriggio, a vedere Frankenweenie? Non è che mi ispiri molta fiducia.
15 commenti:
Mah, io ho pure pensato che Andrea ingoia il rospo perché in fondo a Woodbury si vive bene, governatore psicopatico o meno. In fondo, dopo essersi separata da Rick & soci, ha passato l'inverno all'addiaccio e malaticcia.
Ma quello sicuramente, però allora non dovrebbe fare gli occhi da cerbiatto sorpreso a ogni nuova porcheria che capita. :)
Frankenweenie: visto e piaciuto. Si.
Già, però ho voluto crederci. E' pur vero che la partenza non mi ha proprio preso benissimo, e sono uno di quelli che della serie ha apprezzato anche le prime due stagioni. Ma boh, magari questo è nato come episodio interlocutorio: guardando una serie a cadenza settimanale, anziché tutta d'un fiato, si diventa giocoforza più critici.
Fa piacere che non l'ho trovato solo io poco convincente, poi sarà stato anche che non l'abbiamo visto in HD, ma il set mi è sembrato più pezzente del solito... Mi è sembrata una puntata frettolosa per arrivare al dunque: lo sbrocco, che avrei preferito fosse più marcato come parallelismo fra i due "king", invece il Governatore è sembrato più che altro incazzato. Poi protesto: Michonne si vede in 2 inquadrature, sparisce per riapparire nella cella sedata, il figo che se ne va (ok tanto so che torna) e i due nuovi - bianchi stavolta - han già scritto in fronte che stanno per morire in modo brutto. Ma quel bacino sulla guancia a Rick?
Quello con più imminenza di morte in faccia direi che è il galeotto, a 'sto giro si è permesso non solo di parlare, ma addirittura di fare il buono e simpatico.
Peraltro, monologo con tanto di sguardo compiaciuto verso l'alto, devoto al suo "dio", se non ricordo male. Mah...
Non ci ho visto molto compiacimento, comunque sì, lo guarda.
Scritto male e inconsistente. Fumo e miccette, la scena delle macchine caricate come i vacanzieri al casello di Woodbury, la filippica di Andrea e la follia tarocca di Rick sono l'apice assoluto della mancanza di qualsiasi sensibilità.
Effettivamente, dopo averlo aspettato per mesi, questo episodio è risultato inaspettatamente floscio.
Gran pezzacci quelli legati ai personaggi di Glenn, Daryl e Carol, ma per il resto... mah. Speriamo in una ripresa, sono fiduciosa!
Confermo la mia impressione di decadimento della serie.
La cretinità dei comportamenti dei personaggi stà arrivando a livelli dei filmetti horror-universitari(quelli del "c'è un maniaco in giro,dividiamoci!"oppure "chi c'è la nella cantina buia e maledetta?"e scende da sola armata di candela di cera lunga cinque centimetri.....).
Cioè:
-perchè pochi superstiti si fanno costantemente la guerra?
Sono decimati ma invece di unirsi,si chiudono in egoistiche fortezze a fare che?
Almeno il governatore è fuori di testa,ma tutti gli altri?
-uno zombie entra nella cittadina,fa due vittime e i cittadini vogliono scappare?Fuori?Cioè fuori(millanta zombie)è meglio di dentro(uno zombie occasionale)?
.....perchè reazione normale,vorrebbe il classico:"vogliamo più guardie"non "vogliamo andare dove non c'è difesa".....
E Rick?
Che è,schizzoide allucinato?
Tutto sto rancore contro Michonne?
Ed Ershell,mister"fuori dalla mia fattoria!"adesso,è lui il buonista(leggi:sta per essere ucciso)?
Cioè,ma in definitiva,davvero,ma perchè (pro)seguire una serie che NON da prospettive?
Tutto è caos,nessuno abbozza una vera ricostruzione,non in seguito ad una logica della serie"olocausto nucleare-c'è poco da mangiare,quindi....";no,quà i terreni sono liberi,gli animali abbondanti,potenzialmente pane e terra per tutti.....eppure la cretinità impera.
In definitiva i Walking Dead sono i protagonisti perchè il loro comportamento li condanna ad essere "dead men walking"
Vado a vedermi Warm Bodies.
Più plausibile,più godibile.
"perchè pochi superstiti si fanno costantemente la guerra?
Sono decimati ma invece di unirsi,si chiudono in egoistiche fortezze a fare che?"
Ci sono gruppi di persone che si uniscono e, esattamente come accade oggi, ci sono teste di minchia e criminali assortiti che fan casino, prendono le cose con la forza ecc... senza contare che in una situazione del genere, che disumanizza e imbarbarisce, figurati. Non mi pare folle.
"Almeno il governatore è fuori di testa,ma tutti gli altri?"
Tutti gli altri chi? Il governatore ha i suoi sgherri, gli altri sono persone che cercano di vivere normalmente e ignorano (o vogliono ignorare) quel che il loro capo fa. Sclerano dopo aver subito un attacco da parte di gente armata che gli è entrata in casa sparando in giro.
"-uno zombie entra nella cittadina,fa due vittime e i cittadini vogliono scappare?Fuori?Cioè fuori(millanta zombie)è meglio di dentro(uno zombie occasionale)?"
Veramente loro vogliono scappare da prima che arrivi lo zombi: il punto è che gli è entrata della gente che ha sparato in giro, lanciato fumogeni, fatto fuori persone. Per due volte di fila in poche ore. Si sentono sotto attacco e non si sentono protetti. Non è il singolo zombi, il problema.
"E Rick?
Che è,schizzoide allucinato?"
Lo è da tempo. Troppa pressione addosso, le morti, aver dovuto uccidere Shane, poi Lori... è da un pezzo che sta sclerando e non mi pare così strano.
"Tutto sto rancore contro Michonne?"
Li ha messi in pericolo per andare a fare la Ramba da sola ed è una persona che non conoscono, che non parla, non comunica, potenzialmente pericolosa, in un contesto in cui hanno imparato a non potersi fidare di nessuno.
"Ed Ershell,mister"fuori dalla mia fattoria!"adesso,è lui il buonista(leggi:sta per essere ucciso)?"
I personaggi si evolvono, grazie al cielo, e lo fanno gradualmente, non è che cambino all'improvviso. Hershel è da un pezzo che si comporta in maniera diversa e ha abdicato dal ruolo dominante che aveva alla fattoria.
"In definitiva i Walking Dead sono i protagonisti perchè il loro comportamento li condanna ad essere "dead men walking"
Beh, sì, il tema della serie è questo, eh: i walking dead sono i sopravvissuti, i pochi superstiti condannati prima o poi a sparire del tutto, non certo gli zombi. Nel fumetto a un certo punto la cosa viene pure esplicitata in un discorso di Rick alla truppa, non so se se la giocheranno anche nel telefilm.
In definitiva, io sono pure d'accordo che alcune cose siano trattate in maniera sbrigativa o poco approfondita (e che questo episodio non sia un gran che), ma mi sembra anche che tu consideri assurdi comportamenti che invece hanno una loro logica e sono figlia di un percorso seguito nell'arco dei tre anni. Al di là del fatto che, poi, giudicare su come si dovrebbe comportare la gente in una situazione così fuori dal mondo da seduti in poltrona mi pare sempre un po', come dire, facile. Opinioni. :)
Dai che e' ricominciato! EVVAI!
Una critica pero' mi sento di farla. Non ricordo se e' questa puntata o quella dopo, pero' come cavolo e' stata gestita male la cacciata degli ultimi arrivati nel carcere?! Cioe', arriva Rick, sclera, impazzisce agitando a caso la pistola, macello, panico, stiamo bbboni, bbboni in prima fila, andatevene via che e' meglio e puf! Spariscono cosi', con uno schiocco di dita. A me e' parsa un po' buttata li' maluccio. Che ne dite?
La scena in sé per me va bene, la cosa bizzarra è che poi non li si menzioni nemmeno per una puntata. :D
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