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6.10.14

Quel posto buffo della Shakespeare and Company


Nel weekend, c'erano ospiti italici in casa San Maderna e, ovviamente, abbiamo fatto un po' di giri per la città, toccando alcuni dei punti che finisci sempre per toccare quando ti vengono a trovare amici e/o parenti. Tipo, per dire, sono andato per l'ennesima volta a visitare la Torre Eiffel, che vabbé, è comunque sempre piacevole, ma sono per la prima volta salito fino in cima, esperienza nuova e sfiziosa. Da ancora più in alto, Parigi è proprio un bel vedere, ma soprattutto la cosa affascinante è il modo in cui cambia la visione fra in cima e a metà, chiaramente soprattutto dal punto di vista dei dettagli, tipo le formichine là in basso o le decorazioni degli edifici. Inoltre, bonus, mentre eravamo in cima, abbiamo assistito a una proposta di matrimonio da film, con tanto di applauso spontaneo della folla sull'anello accettato. E son cose belle. Agevolo foto del parafulmine della Torre Eiffel.


Gira di qua, gira di là, vai all'Arco di trionfo, a mangiare le crepes da Josselin, nel quartiere ebraico a scofanarti le pallotte di ceci più buone dell'universo da L'As du Fallafel, finisci inevitabilmente anche dalle parti di Notre-Dame, dove putacaso c'è lì vicino la via delle fumetterie (e ci lasci i soldi) e dove c'è a due passi la libreria Shakespeare and Company. Ci eravamo già capitati davanti una volta senza saperne nulla e ci aveva incuriositi, ma era chiusa. Questa volta ci siamo passati intenzionalmente perché qualcuno me l'aveva segnalata nei commenti del blog. Ciao qualcuno, non mi ricordo chi sei, abbi pazienza. E che cos'è? È una libreria storica aperta da un'immigrata statunitense un centinaio di anni fa e diventata famosa in quanto punto d'incontro per svariati autori che non avevano niente di meglio da fare che andare a cazzeggiare lì. In realtà la storia della libreria è un po' più articolata, ma non ha veramente senso che mi metta qui a ricopiare quel che si può andare tranquillamente a leggere su Wikipedia. Al massimo posso chiacchierare di cosa ci ho trovato io, da cliente a caso entrato per dare un'occhiata.


Al piano terra c'è il negozio, pieno di libri d'ogni categoria in lingua inglese. Non è assolutamente enorme, ma si trovano parecchie cose particolari, edizioni interessanti, oltre ovviamente a un certo carico di roba "famosa", ché bisogna pur vendere. L'ambiente è amichevole, alla cassa attaccano subito bottone (in inglese) e chiacchierano di quel che stai comprando, di sicuro ci si trova bene e fare acquisti è un piacere. Fra l'altro, sempre alla cassa, ti chiedono se vuoi il timbro della libreria in prima pagina, cosa che immagino sia usanza figlia del fatto che il luogo è ormai meta turistica. Mi hanno pure regalato il sacchetto di tela, immagino perché, ehm, ho speso oltre una certa cifra, quindi ne ho uno nuovo per la collezione infinita di sacchetti di tela da usare per fare la spesa.

L'aspetto "turistico" del luogo è un po' un suo lato negativo, più che altro perché la libreria non è esattamente enorme e tende a riempirsi di gente che vuole curiosare. Non che ci sia qualcosa di male, fondamentalmente pure io sono finito lì per quel motivo, ma a tratti diventa un po' difficile muoversi liberamente. D'altra parte la cosa limita la comodità di fare shopping, quindi tutto sommato è se vogliamo anche positiva, visto quanto c'ho le mani bucate.

Comunque, c'è anche un secondo piano, che si raggiunge salendo una piccola scalinata, dove si trova a una valanga di volumi d'epoca, vecchie edizioni, perfino copie di quotidiani risalenti a chissàqquando. Non si tratta di materiale in vendita, è lì per consultazione, per gironzolare nel passato della letteratura e per starsene un po' stravaccati fra divani e letti a sfogliare e leggere questi volumi a volte talmente vecchi che hai un po' paura a metterci le mani sopra. Chiaramente questa è la parte più affascinante della libreria e, anche se non si ha la minima intenzione di starsene seduti a leggere una copia d'epoca di questo o quel romanzo, un passaggio per dare un'occhiata se lo merita di sicuro. E... e basta, direi. L'incasinatissimo sito ufficiale della libreria l'ho linkato là sopra, qua mi limito ad aggiungere che si trova al numero 37 di rue de la Bûcherie, a uno sputo da Notre-Dame e a due sputi dalle fumetterie. Se capitate da queste parti e vi interessa come tipo di cosa, fateci un salto.

C'ho veramente troppo le mani bucate. Devo fare qualcosa. Tipo spezzare la carta di credito, boh.

3 commenti:

Ciao, sono qualcuno. Sono contento che alla fine ti sia piaciuta, ma rifiuto chiamate in responsabilità per quel che riguarda la tua carta di credito. Quando ci sono stato io, fuori piovigginava, ed un ragazzo irlandese in vacanza si è seduto al pianoforte che anche tu avrai visto e si è messo a suonare splendidamente per una mezz'ora. Fantastico!

Sì, qua hanno un po' la passione per i pianoforti lasciati nelle mani della gente. Ce n'è uno in una stazione della metro/treni vicino a casa mia e c'è sempre gente che suona, a volte si organizzano pure con cantante, accompagnamento... :D

Confermo la bellezza di quel luogo! Il secondo piano è magico :)

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