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16.1.13

Turista per caso


The Accidental Tourist (USA, 1988)
di Lawrence Kasdan
con William Hurt, Geena Davis, Kathleen Turner, Bill Pullman

Nel 1988 avevo undici anni. E in quel periodo ero un maschietto che guardava un certo tipo di film e ne evitava accuratamente altri. Quali evitavo? Quei film che identificavo come "da mia mamma". Qualsiasi cosa volesse dire. Turista per caso rientrava appieno nella categoria, tanto più che c'aveva dentro William Hurt, che a mia mamma piaceva tanto. E infatti non l'ho mai visto, fino a qualche giorno fa, quando l'ho recuperato in qualche maniera, dato che non è esattamente un blockbuster stampato e ristampato in centomila edizioni rimasterizzate in digitale e in accaddì, e me lo sono finalmente visto. Scoprendo un film molto bello e affascinante, oltre che graziato da attori davvero bravi.

Scritto e diretto da Lawrence Kasdan quando quel nome e quel cognome facevano pensare quasi solo a cose positive, Turista per caso è un film delizioso, che racconta di una famiglia devastata da un evento terribile, mettendone in scena la micidiale apatia e rassegnazione, descrivendo il tortuoso viaggio necessario per recuperare la capacità di sorridere. E William Hurt è strepitoso nel mostrare la crescita di un personaggio che parte completamente apatico, depresso, incapace di esprimere sentimenti, di aggrapparsi a qualcosa o a qualcuno, e pian piano viene scardinato, aperto, spalancato da quel che gli succede attorno. Il film lo segue un passo alla volta, raccontando gli eventi con uno sguardo freddo che rispecchia lo stato mentale del suo protagonista, passando di continuo dalla commedia al dramma senza inseguirne i toni, filtrando tutto attraverso una nebbiosa patina di apatia. Ma la storia si evolve assieme a lui, inseguendone il viaggio compiuto assieme al bizzarro personaggio di Geena Davis.

A guardarlo oggi, poi, Turista per caso è uno spettacolo per il contesto temporale. Sono trascorsi venticinque anni ed è folle osservare uno scrittore che batte a macchina e deve spedire pagine su pagine per posta, una persona che si perde in auto perché non ha in tasca un telefono col GPS e che, non avendo in tasca un telefono, non può essere raggiunta con una semplice chiamata, per capire dove sia e come stia. Inoltre, col senno di poi, viene da pensare che Turista per caso, oggi, sarebbe il classico film da Sundance Festival, con il protagonista circondato da una famiglia un po' strana e con la donna tutta bizzarra e simpatica che si infila a forza nella sua vita e conquista un Oscar mostrandogli quanto possa essere fantastico questo pazzo pazzo mondo. Oddio, mi sta venendo in mente Elizabethtown, lasciamo stare.

Perché ho guardato oggi, per la prima volta, questo film? Perché me l'ha detto Roger Ebert.

1 commenti:

dato che recuperi film fine anni 80, ti consigli il padrone di casa con joe pesci, sono morto dal ridere

frase cult oggi improponibile: meglio stronzo che negro

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