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8.1.13

Jack Reacher - La prova decisiva


Jack Reacher (USA, 2012)
di Christopher McQuarrie
con Tom Cruise, Rosamund Pike, Jai Courtney

Ogni tanto qua dentro mi lascio andare a considerazioni da vecchio rincretinito su quanto mi faccia piacere vedere un film d'azione/avventura/[inserire a piacere] moderno che ha il coraggio di prendersi i suoi tempi, fare le cose con calma, raccontare una storia e infilarti l'azione al momento giusto. Magari dell'azione girata come si deve, in maniera classica, costruendola con criterio e mostrandola in tutto il suo splendore. C'ho trentacinque anni ma ragiono come un cinquantenne lamentoso. O come un trentacinquenne lamentoso. Ad ogni modo, Jack Reacher è il film per me, fatto apposta per me, è fatto per me e da uomo sa dir parole d'amor. Ha un racconto semplice, lineare, con il colpetto di scena che ti aspetta al varco, con i buoni, i cattivi e un protagonista ruvido, massiccio, cazzuto e indistruttibile, dal cuore d'oro nascosto sotto una rabbia cinica violenta capace di fare il dito medio al senso di giustizia e far fuori tutti senza aspettare che questi estraggano la pistola a sorpresa. È cazzuto, spacca tutto, ha sempre la battuta pronta e se gli rispondi a tono lui ne ha almeno altre quattro o cinque di riserva per seppellirti. Qualsiasi cosa succeda, se l'aspettava, o comunque sa come reagire e come risolvere ogni imprevisto. È una macchina, non lo puoi fermare, we are all witnesses.

Poi se ne va a Miami e si incazzano tutti.

Ma al di là di Jack, il punto è anche un po' il film in cui si trova, che poi è quel che stavo dicendo all'inizio. Un film coi suoi tempi (a tratti magari anche lievemente troppo dilatati), che si racconta con calma e con ritmo compassato, ma senza divagare o perdersi per strada. E che comunque in quei tempi dilatati ti ci infila dentro (1) una scena d'apertura di cecchinaggio muto che da sola vale il film, (2) un inseguimento in macchina che da solo vale il film, splendidamente pensato e costruito, a cominciare da quei tre o quattro scambi di sguardi iniziali per arrivare alla conclusione spoilerata dal trailer, (3) la scena nella vasca da bagno che magari da sola non vale il film ma fa molto ridere, (4) tutta una sparatoria finale molto ben gestita che da sola quasi vale il film, (5) dei dialoghi brillantissimi e sempre divertenti, con la scena del bar che davvero è uno spacco anche se il trailer ha spoilerato come va a finire e con quel dialogo fra Jack e Jack (McClane) che è divertentissimo anche se il trailer ce l'ha spoilerato. E che da soli valgono il film. Insomma, bello. Ma soprattutto vecchio. L'han capito anche i titolisti italiani, con quell'aggiunta così passé.

L'unico problema, per quanto mi riguarda, è rappresentato dagli attori. Jai Courtney va benissimo, massiccio, strafottente, lo vedo bene come figlio di John McClane, e Robert Duvall fa l'adorabile Robert Duvall, ma gli altri no. Werner Herzog è una divertente macchietta, e fa pure simpatia vederlo lì che incassa i bigliettoni standosene muto in un angolo e dicendo quattro cacate col suo accentaccio, ma è fuori contesto, fa paura come un vecchietto che fissa i lavori in corso e, in sostanza, ti tira fuori dal film, perché stai lì a fissare Werner Herzog che fissa i lavori in corso alle spalle di Tom Cruise. Rosamund Pike è un bel vedere e sfoggia le sue notevoli doti da neo-mamma, ma ha una recitazione che sarebbe scadente anche nella parodia porno di Jack Reacher. Per un attimo, quando va a chiacchierare col padre della vittima, quasi ti convince che sia in grado di cavarsela. Poi però c'è il resto del film, in particolare la scena all'appartamento in cui Jack le svela tutto il complotto e lei ha un'espressione che sembra che il pizzettaro abbia appena svelato il buco nella scatola. E poi c'è lui. Tom è bravo, si impegna fortissimo come sempre, ce la mette tutta e in fondo funziona bene, ma (paradossalmente, visto che il film è palesemente costruito attorno a lui) mi è parso un po' fuori ruolo. E non è per quella faccenda del nano che interpreta un personaggio in teoria enorme, che mi interessa il giusto (niente), non avendo fra l'altro mai visto i libri nemmeno da lontano. È che mi sembra poco attinente anche con quel che mi racconta il film. Non sono certo io a poter giudicare se abbia senso che ogni donna del pianeta, quando lo vede, si inumidisca tutta e sorrida ammiccante, però Tommaso non mi pare trasmetta per nulla il senso di pericolo, di minaccioso, che il personaggio dovrebbe dare. Arriva perfettamente a parole e nelle coreografie, ma poi lui, con quella faccetta un po' stanca da cinquantenne col fiatone, manca della fisicità giusta. Ci avrei visto bene Bud White.

Il film l'ho guardato qua a Monaco in lingua originale e ne vale la pena per sentire tutti gli accenti da svelti e la voce di Werner Herzog che, insomma, l'han pagato solo per quello.

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