Justified - Season 1 (USA, 2010)
sviluppato da Graham Yost
con Timothy Olyphant, Walton Goggins, Joelle Carter, Nick Searcy
La prima stagione di Justified ha un po' il classico problema di tutte quelle serie che partono e non si sa bene se, come, quanto si andrà avanti. Magari sovrainterpreto io e hanno iniziato con già in tasca la conferma per quattro stagioni, ma guardando l'episodio pilota mi è parso fin troppo chiaro che, sì, pur in mezzo a tanti spunti piazzati lì per il futuro, ci fosse un po' di timore a cominciare fin da subito con lo sviluppo di un racconto ad ampio respiro. E questa è la tipica cosa che ha poi ripercussioni per tutta la prima annata, con un ritmo che fatica ad ingranare e ci mette un po' a dar vita a quel fitto intreccio di storie sviluppate pian piano che, nel bene e nel male, deve caratterizzare una serie TV moderna. Il risultato è che per buona parte di questi primi tredici episodi si guardano tante piccole storie scollegate fra loro in cui ogni tanto salta fuori un membro a caso della famiglia Crowder per ricordare che "ehi, c'è il crescendo". Ma questa struttura narrativa un po' sbilanciata è forse l'unico limite di una serie altrimenti eccellente.
Sviluppato da Graham Yost sulla base del racconto e dei due romanzi con protagonista il personaggio di Raylan Givens, Justified porta in dote la benedizione dell'autore originale Elmore Leonard, che co-produce la serie, ha messo il sigillo papale sul protagonista Timothy Olyphant e ha sentenziato che si tratta di uno fra i migliori adattamenti delle sue opere. Di certo, è una serie TV splendidamente scritta e molto ben interpretata, che calza in effetti a pennello su Olyphant, con quel suo fare ambiguo e quel suo broncetto confuso. Il deputy marshal Raylan Givens è un personaggio delizioso, ironico e dall'elegante e misurata badassitudine, capace di non prendere mai niente troppo sul serio ma allo stesso tempo pistola più veloce dell'est e portatore poco sano di fortissima rabbia repressa. Attorno a lui ruota un cast molto ben assortito, carico di personaggi intriganti e scritto da gente che ha la capacità di tirar fuori dal cilindro idee e caratteri seducenti a ogni puntata, anche per personaggi che appaiono, scompaiono e non vedremo mai più.
Ma oltre al personaggio per cui davvero Timothy Olyphant sembra essere nato e oltre a tutti coloro che gli ruotano attorno (Boyd!), è soprattutto il profondo Kentucky ad essere protagonista della serie. Una provincia americana poco battuta, dove ogni cosa profuma di fritto pesante e i cui abitanti vengono dipinti in maniera divertente ma mai parodistica. Justified non è un circo di ridicoli redneck, è un dramma poliziesco un po' western, che racconta di un cowboy dalla morale discutibile, ma granitica, del suo rapporto con il proprio passato, della classica provincia americana i cui abitanti sognano di fuggire ma non sono in grado di farlo. Ma soprattutto, Justified è un vero spasso, appassionante nelle sue vicende, affascinante nelle micro-storie dei singoli episodi e con una scrittura divertentissima. Uno spacco, insomma.
E va visto in lingua originale, altrimenti ci si perde il fascinoso suono svirgolato dei vari "shit" e "bullshit", la parlantina tagliente dei personaggi femminili, il croccante aroma di pollo.
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